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Semi bluff e monster-draw: quando giocare aggressivi?
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Tra le mani che ricordo maggiormente e che ho commentato quando lo facevo per gli European Poker Tour, ricordo con una certa chiarezza un colpo giocato da uno dei nostri giocatori di punta, a due tavoli left di un side events, probabilmente era un High Roller da €10.000 di iscrizione di qualche anno fa.
Non voglio fare nomi, perché le size e lo sviluppo completo della mano dall’inizio alla fine, non li ricordo con assoluta limpidezza, ma ho presenti come se fosse oggi, come furono giocate le tre strade da parte del nostro rappresentante.
Il colpo in questione
Ricordo che l’italiano apre, ( torno al presente per ragioni di praticità ), in mini raise da Cut Off in una dinamica 8-Handed, sul Big Blind di uno dei tre fratelli Greenwood, per cui non certo l’ultimo arrivato.
Gli stack sono superiori ai 50 BB per entrambi e Greenwood decide di chiamare con A 9, mentre il nostro giocatore si presenta al colpo con 10 A.
Il board non è affatto male per il nostro rappresentante, visto che cascano due carte amiche su tre: J Q 2, le quali danno all’original raiser un monster draw di scala e di colore che decide di giocare in maniera piuttosto blanda.
L’opportunità di questa sua condotta, gli viene però data da Greenwood che invece, a sua volta, gioca il colpo in maniera molto particolare, aggredendo fin dal flop con una donk bet a metà pot che porta l’azzurro a chiamare due strade su tre.
Dopo il call della prima, scende infatti un 7 che cambia poco per entrambi, ma la puntata del Big Blind, ancora metà pot, viene chiamata per la seconda volta dal nostro giocatore.
Infine al river, un altro 7, questa volta di picche, 7, porta Greenwood a pushare un quantitativo in chips molto simile a quello che è rimasto al nostro rappresentante che non ha a questo punto chiuso nulla ed è costretto al fold.
Questa non è una mano che può essere commentata e stigmatizzata se qualcuno di voi ci ha visto qualcosa di sbagliato. I due protagonisti del colpo sanno il fatto loro e, a prescindere da come esso si finito, non si può giudicare fino in fondo, visto che stiamo parlando di due campioni.
Chi ha aggredito avrà avuto le sue buone ragioni, chi ha solo chiamato in posizione, ne avrà avuto altre.
Il monster draw e il semi bluff
Per prima cosa, un semi-bluff non è un “mezzo bluff“ e nemmeno un “bluff parziale“, anche se questo è ciò che potrebbe sembrare implicare il nome.
È un bluff, va bene, proprio come i normali bluff “puri”. È solo che un semi-bluff ha un piano di riserva, per così dire, dal momento che il fold di un avversario non è l’unico risultato desiderato.
Inoltre, è assolutamente auspicabile che un avversario passi al tuo semi-bluff – anzi, se non è così, allora non stai davvero semi-bluffando.
Nel no-limit hold’em, si gioca al flop o al turn, cioè dopo il flop, ma con le carte che devono ancora arrivare. Può essere una puntata iniziale, un rilancio o un check-raise e, se usato in modo efficace, può essere uno strumento molto potente per dare ai giocatori maggiori possibilità di vincere piatti.
Nella maggior parte dei casi, il semi-bluff emerge come una mossa consigliata da fare quando si ha una mano a progetto o qualche altra mano, probabilmente inferiore, che ha ancora il potenziale per diventare vincente se il bluff dovesse essere chiamato.
Nessun raise
In questo caso non solo la mano era superiore pre flop, ma non è stato utilizzato nessun rilancio che avrebbe contrastato, probabilmente con successo, l’aggressività di Greenwood.
Ma le idee per missare una simile mossa, possono essere addirittura molteplici. Una tra queste è la mostruosa equity che il nostro giocatore ha al flop.
Indovinando il range dell’avversario che ha completamente missato il flop, l’azzurro, ma questa è solo un’interpretazione rispetto alle molteplici che si possono dare, ha pensato di voler tenere dentro tutto il range di bluff che in questo casa Greenwood potrebbe avere donkando in un simile contesto.
D’altronde al flop parliamo di una percentuale a favore del Cut-Off superiore all 83%!
Naturalmente, ma questo non dovrebbe essere nemmeno preso in considerazione, il nostro connazionale non può sapere cosa ha in mano Greenwood, per cui, in linea teorica, o pensa comunque di essere avanti semplicemente callando le bet del canadese, oppure, cosa che sarebbe un errore, sta aspettando che caschi uno dei suoi out per portare a casa chips importanti.
Rimane da capire se, in caso di completamento di uno dei progetti dell’italiano, Greenwood avrebbe perso altre chips, ma questo è del tutto fuori dalla nostra conoscenza.