Poker Room
Comparazione Bonus
-
RoomBonus
Ultime notizie
Video consigliati
Affrontare i periodi di Downswing: ci riuscite nel modo giusto?
Una mente d’acciaio e una volontà di ferro atta a superare i momenti difficili. Queste due caratteristiche devono fare sempre parte del bagaglio di ogni pokerista che si rispetti e che, soprattutto, ha voglia di raggiungere determinati risultati.
Tutto ciò che ruota attorno alla varianza, porta con sé una serie di azioni e reazioni che non sempre si riescono a superare con un mindset che non è predisposto per tenere a bada uno dei pericoli più costanti della carriera di un buon giocatore: il tilt.
I lunghi periodi di downswing
Per quanto riguarda il discorso “tilt“, ci siamo soffermati lungamente e, soprattutto, con frequenza, quando vi è stata la necessità di farlo, ma l’argomento è tra i più cliccati del nostro portale e questo significa che nessuno ne è esente, per cui ci torneremo presto.
Ma ciò che ci preme sottolineare, e in qualche modo testare in questo articolo, è invece la vostra tempra mentale nel breve periodo, a prescindere dalle sessioni singole che potrebbero causare il tilt di cui sopra.
È infatti risaputo che il Texas Hold’Em, sia sotto forma di torneo che cash game, sia un gioco ad alta varianza e, statene certi, potete essere anche i migliori giocatori del mondo della specialità, che non potrete sottrarvi alle dinamica degli swing, sempre dietro l’angolo se si gioca con una certa continuità.
Quando la varianza si presenta con la sua faccia più brutta, il discorso si amplifica a dismisura se siete giocatori avvezzi ai bassi Buy In, per il semplice fatto che il field di partenza, parliamo ora dei tornei, è spesso popolato da un numero di giocatori decisamente più alto rispetto alla media, proprio per via della natura dei costi di iscrizione ridotti, che richiamano un maggior numero di partecipanti.
Inoltre, nei singoli spot, le skill dei giocatori più forti, sono spesso ridotte al lumicino per via della presenza di più giocatori che vanno a vedersi quanto meno le prime tre carte comuni, il flop. Ciò aggiunge ovviamente una buona percentuale di imprevedibilità, poiché sarà difficile, talvolta impossibile, liberarsi di essi anche in caso di All In, tutti pronti a scoppiarci impunemente, seppur alle prese con board che consiglierebbero ai più skillati di uscire dal colpo in questione.
La differenza tra breve e lungo periodo
Va da sé che se ne vogliamo fare una mera questione di percentuali, e soprattutto di risultati, nel lungo periodo, se facciamo parte di quella ridotta percentuale di giocatori vincenti, tutto il discorso si riversa a nostro favore, visto che se le mettiamo sempre da sopra, è impossibile che alla fine di un periodo congruo, saremo perdenti nel lungo periodo.
Ma questo non vale per un ristretto lasso di tempo, durante il quale la varianza assassina può crearci più di un problema.
E non pariamo di bankroll in pericolo, se giocate con i crismi dettati dal buon senso, non avrete mai nessun problema, parliamo di quei periodi che vanno affrontati con una certa cautela, perché se vi fate trascinare da essi, allora saranno dolori veri.
Inoltre, di fronte a questi momenti di difficoltà, può essere accattivante prendere decisioni impulsive o giocare incautamente nel tentativo di compensare le perdite. Tuttavia, questo può spesso portare a ulteriori perdite. Il consiglio è quello di attenerti alla tua solita strategia e di resistere alla voglia di apportare cambiamenti drastici in risposta ai risultati di breve termine.
D’altronde che senso avrebbe abbandonare la strada, ovviamente se oggettivamente corretta, per intraprendere un percorso mai battuto prima, solo perché quella canaglia della varianza ci sta facendo degli scherzetti mica da ridere.
Così facendo aggiungeremmo al nostro periodo negativo, che ripetiamo capiterà più o meno ciclicamente, decisioni non corrette che, quelle sì, ci porteranno a perdere ulteriori sessioni e ulteriori soldi.
Piedi per terra, continuare a giocare il nostro A-Game e piano piano tornerà il sereno.