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il 30 Nov 2023

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Giocare la bolla in una situazione di short stack: la paura non deve esistere

Giocare la bolla in una situazione di short stack: la paura non deve esistere

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Quando si parla dell’approssimarsi dello scoppio della bolla in un torneo di poker, parecchi giocatori alle prime armi penseranno immediatamente che sia giusto trascorrerla con calma e tranquillità per evitare lo scoppio del torneo proprio poco prima di approdare a premio.

A parte che non c’è più nulla di sbagliato, il ragionamento non può filare se non si ha coscienza del fatto che tale affermazione può andare bene solo se rispettano determinati parametri che fanno capo alla situazione specifica di ogni torneo.

La prima caratteristica alla quale un buon giocatore deve fare riferimento per poi capire cosa fare durante il momento della bolla, è la quantità di chips in suo possesso. 

La differenza degli stack in gioco

Un giocatore di buon livello sa dove posare gli occhi quando guarda lo schermo di un torneo e prima di pensare a quella dicitura che abbaglia i players di minore esperienza, l’average, sa che l’elemento pi importante è il valore del Big Blind. 

L’average, infatti è un elemento che aiuta spesso molto poco a capire come ci si deve muovere in una determinata fase di un torneo.

Esso non ha infatti una valenza statistica precisa, in quanto la media degli stack in gioco in corrispondenza del numero dei giocatori non ancora eliminati, non tiene conto della disparità tra gli stack stessi. 

Per semplificare il concetto, pensate ad un torneo con 10 giocatori ancora in corsa e immaginate che abbiate uno stack di poco superiore alla media delle chips in gioco.

Una situazione invidiabile, direte voi. Certo, ma se state giocando contro 7 giocatori che hanno il 15% complessivo dei gettoni, provate a pensare dove sono tutte le altre chip.

Esatto: le hanno con ogni probabilità i due chipleader, situazione che presumibilmente vi metterà in una condizione vantaggiosa rispetto ai 7 short stack, ma non di certo così entusiasmante rispetto ai monster stack.

Di conseguenza quella che state leggendo sul tabellone, non è affatto una situazione che corrisponde all’oggettività dei fatti.

Il gioco da short stack in bolla

Questo tipo di situazione si amplifica a dismisura nel momento in cui si sta avvicinando lo scoppio della bolla.

Non vi servirà sapere se la vostra quantità di gettoni è simile o superiore all’Average del torneo, quanto capire se avete un numero di Big Blind congruo per affrontarla come si deve.

Se a inizio torneo avete perso alcuni piatti che hanno ridotto il vostro stack, con ogni probabilità non vi siete del tutto preoccupati per la situazione in cui vi trovate, e cioè che avrete davanti ancora tantissimi BB sui quali fare affidamento.

Ma se il vostro torneo non è migliorato con l’incedere dei livelli, con l’avvicinarsi della bolla la preoccupazione deve farsi tangibile e diventa una questione di sopravvivenza.

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Se abbiamo uno stack molto risicato, la nostra priorità è quella di non farsi eliminare prima che la bolla scoppi, poi, una volta raggiunti i premi, penseremo al da farsi, per adesso abbiamo bisogno di tutta la concentrazione possibile e di una buona dose di fortuna che non fa capo esclusivamente alle mani che ci vengono servite, ma anche e soprattutto a ciò che succede negli altri tavoli.

Il problema è che spesso, quando si è veramente molto corti, nemmeno un raddoppio più o meno fortunoso ci mette al riparo da una eliminazione prima che la bolla scoppi, per cui riprenderai a giocare con uno stack che devi continuare a curare e preservare per raggiungere l’obiettivo.

Sembra abbastanza banale come primo consiglio, ma giocare molto stretti con uno stack inferiore ai 6/7 BB e scegliere solo mani molto forti per andare All In da ogni posizione, è l’unica cosa che si può fare.

Ma se si riesce a raddoppiare in quel frangente, i 12x di push potrebbero dare fastidio a chiunque e lo shove in posizione sugli stack medio-bassi, torna ad essere un’opzione interessante da utilizzare.

Scared mai

Una delle caratteristiche che invece dobbiamo mettere sempre in conto, è invece il fatto di non giocare mai impauriti per evitare di perdere occasioni importanti.

Certo, qualche volta può capitare di giocare un torneo avendo vinto un satellite di pochi Euro, per cui approdare a premio in quei tornei può significare una bella botta al nostro bankroll, ma nella generalità dei casi non si dovrebbe mai partecipare ad un torneo al quale non ci permettiamo di poterci iscrivere.

Per questo motivo cambia il tuo modo di approcciarti alla bolla anche in ordine al Buy In che hai speso, soprattutto perché, nel caso in cui non ti interessi più di tanto uscire per ultimo prima dei premi, facendo cioè scoppiare tu la bolla, allora la tua aggressività con 8/12 Big Blind potrebbe darti dei frutti. 

Per questo motivo, come afferma Dave Roemer sul suo articolo “Playing on The Bubble: short stack“, su PokerStars, se siete dei buoni giocatori uscirete molte più volte in bolla con uno stack leggermente superiore ai 10 BB, che con 1-6 Big Blind in vostro possesso.

“Quando decidiamo di pushare per la prima volta con 13 grandi bui o giù di lì, abbiamo una legittima quantità di fold equity da sfruttare e il nostro all-in si tradurrà nell’acquisizione di Bui e Ante che ci permetteranno un buon innalzamento della quantità del nostro stack che guadagneremo spesso uncontested”.

 

 

 

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