Perché è fondamentale avere amici veri nel poker

Vi siete mai chiesti perché il detto “chi trova un amico trova un tesoro“, sia uno dei più utilizzati in tutti i campi? E avete mai pensato se esso possa andare bene anche per una disciplina come il poker?

Bene, se alla prima domanda sarebbe più opportuno chiedere ad un esperto di sociologia, alla seconda possiamo darvi una mano noi e mettervi nella condizione di propendere senza dubbio per un “Sì”.

Ci vorrebbe un amico

Così cantava Antonello Venditti in un maxi tormentone che ci accompagnò per una stagione musicale intera, facendo leva su un assunto con il quale non si può proprio non andare d’accordo.

Ma siccome il nostro è un mondo prettamente di nicchia e in questo portale si parla essenzialmente di poker, in quale modo è giusto pensare ad un amico in modo produttivo nel poker?

Intanto cerchiamo di fare chiarezza sul significato di “amico”, perché esso, per raggiungere tale status, non può assumere i galloni della produttività: se è un amico è un amico, non un tornaconto.

Ecco alcuni dei motivi per i quali, anche nel poker, un amico è d’oro.

Esaminare gli errori di tutti

Il primo di questi motivi è di carattere semplicemente didattico e fa capo a quelle situazioni che un amico può risolvere semplicemente fornendo il suo esempio.

Quando commettete degli errori, il fatto di rimanere in contatto con persone che li hanno già precedentemente commessi e hanno saputo come uscirne, è talmente importante da non avere l’esatta concezione della sua stessa misura.  

Rivedere le mani in post sessione con altri due o tre amici, non solo ti può portare a capire, tramite i loro suggerimenti, in che modo non fare più quegli stessi errori, ma anche osservare i loro di errori, per evitare noi per primi di commetterli nel nostro futuro.

Ciò significa che più lavoro svolgete in un “team”, nel quale tutti perseguono in modo cristallino il proprio obiettivo, e più vi saranno occasioni per crescere professionalmente.

Ti capisco

Uno dei momenti migliori che si possono passare durante la vostra carriera di pokeristi, a parte quelli che caratterizzeranno le vostre vittorie, sono quelli che faranno capo ad un bel discorso da fare con i vostri “simili”.

Quando si comincia a giocare, sarà molto difficile condividere le vostre sensazioni, i vostri momenti no. Genitori, amici, conoscenti fuori dalla schiera del poker, magari fidanzate, nei momenti meno felici potranno dirvi “semplicemente smetti di giocare“.

Ecco, quella è una frase che vorremmo sentire molto di meno, rispetto a un “non sai come ti capisco, è la stessa cosa che ho provato io in più di un’occasione, proviamo ad uscirne insieme“.

Una spalla su cui piangere o condividere i successi

Se pensate che la vita del professional poker player, sia dorata, sempre lastricata di fiori e belle giornate, beh siete completamente fuori strada.

Gli amici, ma questo vale nel  poker esattamente come vale in tutti gli altri comparti della società, si possono contare sulle dita di una mano, o almeno sono rarissimi quelli veri.

Nel mondo del poker incontrerete soprattutto dei conoscenti con cui scambiare pareri su una mano, al massimo per andare qualche volta a cena quando li incontrerete nei live, ma quelli con cui condividerete gioie, dolori e speranze, saranno davvero pochi.

E serviranno come il pane, perché il giochino è stato ideato fondamentalmente per fare dei soldi e quando ci sono i soldi di mezzo, è difficile costruire rapporti umani di una certa profondità.

Ma esistono, e quando li troverete, teneteveli stretti.