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Lex Veldhuis: differenze tra cash game e tornei
Una delle difficoltà meno simpatiche che deve incontrare un giocatore alle prime armi, è quella di saper scegliere a quale specialità dedicarsi, una volta che si imparano le regole del Texas Hold’Em.
Sul web troverete una miriade di consigli per capire quali possano essere i parametri da utilizzare per imboccare una strada, il cash game, piuttosto che un’altra, il torneo, ma noi, come spesso accade, ci affidiamo a Lex Veldhuis, che in un articolo scritto per PokerStars, ha affrontato di petto il problema, con alcune nozioni che abbiamo il piacere di condividere con voi.
L’approccio alle due specialità
Va da sé che, essendo due discipline che provengono dalla stessa fattispecie, il Texas Hold’Em, appunto, si potrebbe pensare che le dinamiche che le governano siano le stesse, o, quanto meno, molto simili.
In realtà Veldhuis mette in evidenza come l’approccio al torneo sia decisamente diverso da quello alle partite di cash game.
Ecco qualche suo consiglio.
Restringere il range preflop
A differenza dei tornei, nei cash game i giocatori dovrebbero foldare con molta più costanza alcune mani prima del flop.
Gioca solo mani che hanno buone possibilità di vincere un piatto grande, come coppie alte, suited connectors e carte Broadway come A-Q e K-J.
Evita di fare limp o di chiamare rilanci con mani marginali, invece, rilancia con un range forte o folda.
Non dobbiamo erodere lo stack dei nostri avversari, non ci serve “sopravvivere” come in un torneo e non ci interessa rubare i bui. Dobbiamo vincere i piatti più grandi.
Evitiamo le puntate micro
Nei cash game, i giocatori dovrebbero dimensionare le puntate per costruire i piatti, piuttosto che intaccare gli stack degli avversari.
Le piccole puntate sono usate raramente poiché la rake in ogni piatto taglia troppo in profondità le potenziali vincite.
Quando si gioca una partita di cash game, è importante crearsi delle situazioni in cui puntare circa la metà del piatto o anche di più, per scoraggiare gli avversari che vogliono continuare la mano.
Questo può essere fatto sia per valore, per aumentare l’equity del pot, sia in bluff, per tagliare le odds agli avversari che ci chiamerebbero con una mano migliore.
Ovviamente questo va tenuto conto da chi ha iniziato da poco, come regola generale e, soprattutto, se si sta giocando in un tavolo con pochi o nessun regular, in caso contrario, il consiglio è sempre quello di bilanciare le vostre puntate per non dare punti di riferimento ai vostri avversari.
L’importanza del check-raise
Quando giochi fuori posizione, sfrutta l’opportunità di fare check-raise agli avversari che continuano a puntare troppo frequentemente.
Dal momento che i range sono più stretti nelle partite di cash game, fare check-raise con un progetto o una mid-pair può essere una mossa efficace per vincere immediatamente il piatto o creare una posizione redditizia nelle street successive.
L’osservazione: punto comune di ogni specialità
Presta molta attenzione all’azione in ogni mano per determinare quando gli avversari non hanno mani molto forti nel loro range.
Quando sono “cappati”, cogli l’opportunità di bluffare con mani deboli.
Capire che i cash game sono diversi dai tornei e che i giocatori si muovono in modo diverso su questi tavoli, è la chiave per raggiungere il successo.