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Avversario in tilt: come sfruttare i suoi “sbalzi d’umore”
Continuiamo il nostro percorso alla ricerca delle cause che originano il tilt e delle contromisure da adottare per riconoscerlo negli altri e, soprattutto, combatterlo per evitare di caderci successivamente.
Prendendo spunto dal Blog di PokerStars, proveremo a sfruttare i punti deboli originati dal tilt dei nostri avversari.
La questione morale
Il problema che ci si pone davanti a questo tipo di situazione, è principalmente quello etico e morale.
Occorre ovviamente partire dal presupposto che il carattere etico in un tavolo da poker andrebbe lasciato fuori a prescindere, in primis perché la natura stessa del gioco lascia poco spazio a scrupoli di coscienza di qualsivoglia risma.
La questione si pone nel momento in cui al tavolo si creano quelle dinamiche in cui uno, o più, dei nostri avversari manifesta clamorosi punti deboli dei quali possiamo approfittare.
Per capire questo tipo di dinamica, vi facciamo l’esempio di quella tipica situazione ad un Sit & Go, oppure a uno Spin, nel quale, arrivati al Heads Up, uno dei due giocatori sparisce perché con lui è sparita la connessione e il suo avversario lo aspetta.
Certo, non è la stessa cosa, ma per “questione morale“, ci riferiamo proprio alla cavalleria che sta al tavolo tra due giocatori.
Ma nel tilt?
Cosa c’entra, direte voi, con il tilt? Siamo d’accordo, il discorso è piuttosto differente, eppure ci sono ancora oggi giocatori a cui non piace vincere dei soldi approfittando di determinato tilt del proprio avversario.
Ci riferiamo a situazioni ben delineate, tipo un avversario che manifesta l’incapacità di dare il suo 100%, magari perché ha bevuto qualcosa di troppo prima di sedersi, o contestualmente, alla partita di poker.
Qualcosa di diverso va invece esaminato se il tilt del nostro avversario è quello che fa capo a situazioni di carattere “naturale”. Il nervosismo derivato da un river fortunato, l’appannamento originato da una continua serie di carte sfortunate, ecc. ecc.
In questi casi è possibile che il giocatore che è in tilt rilanci probabilmente con un range molto più ampio rispetto all’ottimale, ma quello che è certo, è che chiama i rilanci preflop con un range più ampio di quello che farebbe normalmente.
Inoltre sono meno sensibili alle dimensioni dei rilanci, chiamano rilanci di 4bb con la stessa frequenza di quelli di 2,5bb, tutte cose delle quali, ahy-lui, dobbiamo approfittare.
Gli accorgimenti
Tra gli altri accorgimenti che possiamo mettere in opera, le contromisure immediate fanno capo al nostro modo di giocare al tavolo.
Precisamente:
- Puoi ampliare il tuo range di rilancio adattandoti all’ampio range di call dell’avversario.
- Aumenta le dimensioni delle tue puntate
- Non dovresti chiamare largo, aspetta solo le carte giuste!
In quest’ultimo caso, infatti, ci metteremmo a battagliare sul suo stesso campo e giocare troppe carte marginali anche con chi è palesemente in tilt, ci porterà ad affidarci esclusivamente alla fortuna, tanto, come sappiamo bene, non folderà.
Giocare le carte giuste non significa aspettare Assi o Kappa, ma semplicemente affidarci ad un range che mediamente batta quello del nostro avversari. Ricordatevi che non dobbiamo, e soprattutto non possiamo, vincere tutte le mani, ma il nostro obiettivo è quello di alzarci dal tavolo con un profitto che quella partita ci ha permesso di ottenere.
È molto raro che tu stia giocando da solo contro il giocatore in tilt. In questi casi di solito il tavolo è pieno, a volte c’è anche una lista d’attesa enorme e inizia la gara per determinare chi vincerà “quei” soldi facili.
È anche molto importante prestare attenzione al fatto che anche gli altri giocatori stiano cercando il posto migliore, per cui antenne dritte e massima attenzione.