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Vuoi battere i crazy players ai microlimiti? Risponde Yuri Martins
Definire i microlimiti non è un’impresa titanica, basta semplicemente posare la nostra attenzione su tutto quello che è il mondo del poker per il quale è possibile investire pochi Euro per poter partecipare alle nostre sessioni di cash game, ai nostri tornei, alle nostre partite di Spin & Go, ecc. ecc.
A causa dei pochi soldi in gioco, generalmente l’azione sarà molto più loose rispetto ai livelli superiori.
Girando per i forum, sentirete molto spesso persone dire che “i microlimiti sono imbattibili”. Affermano che la maggior parte dei giocatori puntano troppo sulla fortuna, e quindi essa diventa un elemento imprescindibile per battere questi livelli.
Chi è Yuri Martins
Tra i giocatori che più si sono messi in mostra nell’ultimo periodo, c’è il brasiliano Yuri Martins che, sotto il nickname di “theNERDguy“, ha sbaragliato il campo online, prima di fare fuoco e fiamme anche al recente BSOP Millions di casa, a San Paolo.
Da quel momento i social sono letteralmente impazziti per lui, anche per via del suo aspetto più unico che raro, con questo baffetto e un modo di presentarsi non proprio comune, ma, apparentemente, di grande successo.
Ma di poker parliamo e di poker vogliamo parlare anche in questo caso, visto che uno che ha conquistato i risultati che ha conquistato lui, ha, in modo più che legittimo, diritto di parola.
C’è un modo per battere i microlimiti?
In una delle domande che gli sono state poste sul so Instagram, peraltro ripresa dai colleghi di CodigoPoker, uno sei suoi follower gli ha fatto una domanda da un milione di dollari, facete capo ai giocatori pazzi che frequentato solitamente i microlimiti, attratti dalla possibilità di conquistare qualche soldino facile, investendo una piccolissima parte di bankroll.
Insomma: come si battono i crazy players in un contesto come quello micro?
Secondo il giocatore sudamericano, la chiave per battere i microlimiti va ricercata nella distinzione che si fa a monte quando si giocano i colpi.
Martins dice che la selezione della mani è lo spartiacque per eccellere ai livelli più bassi, non ci sono tanti segreti, visto che essa è, peraltro, legata ad una qualità che solitamente manca ai micros, la pazienza.
“Nei micro stakes, se impari solo la teoria preflop, sarai già molto più avanti del livello medio del field“, ha cominciato il brasiliano, puntando sul fatto che una caratteristica di questo tipo fa la differenza con il resto dei giocatori.
“Non abbiate paura”
Il secondo consiglio è quello di non avere paura, pazienza sì, ma paura mai.
Se si gioca ai microlimiti, occorre capire che dovresti già di per sé giocare in bankroll e questo sgombra il campo da eventuali timori reverenziali di giocare contro chi ha più denaro da investire di te e questo è già un vantaggio.
Quella che viene definita la palestra dei microlimiti, serve anche e soprattutto a mettersi in gioco senza pensare al fold come opzione principale contro chi ha dimostrato di voler prendersi tutti i piatti.
“Non foldare sempre al river se il tuo avversario è ‘pazzo’ come dici tu. Mentre tu foldi, loro generano profitti”
Se è vero come è vero che ci sono giocatori che esagerano con l’aggressività, lo è altrettanto il fatto che per fare profitto nel poker degli ultimi anni, il modo per portare a casa il famigerato “+” a fine anno, coincide con quella che Martins chiama “aggressività moderata“.
“Il poker ben giocato è super aggressivo e pochissime persone riescono a raggiungere quel livello di aggressività efficace“, ha concluso Martins.