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Non buttate via lo stack dopo una bad beat
Una delle più grandi difficoltà riscontrate da parte dei giocatori alle prime armi del gioco del poker, è quella che fa capo a quelle che sono le reazioni dopo aver preso una brutta batosta.
Non parliamo di quelle dinamiche che riguardano un periodo prolungato di sfortuna, quanto di ciò che accade immediatamente dopo una bad beat.
Capita a tutti
Ci sono molteplici ragioni che ci portano a perdere un brutto colpo durante una delle nostre sessioni di poker, ma quelle che fanno più male ai giocatori novizi, sono quelle che arrivano al river quando essi sono in netto vantaggio.
Dopo qualche tempo, se si è giocatori con una certa fibra, tali colpi vengono assorbiti molto presto, ma chi non è abituato rischia di mandare in vacca tutta la sessione stessa e questa non è mai una pratica consigliabile.
Prima si capisce che perdere una mano a poker in cui si è in netto vantaggio è una cosa che capita sovente e spesso non ci si può fare nulla e meglio sarà per il vostro mindset e per il vostro bankroll.
Gestire le emozioni scaturite da colpi di questo tipo non è mai cosa facile che si impara immediatamente. Bisogna “farci il callo” e accettare che nel poker, il breve periodo, o in questo caso l’immediato, spesso e volentieri ci voltano le spalle.
Non cadere nel tilt
Evitare il tilt è la prima delle accortezze alle quali bisogna sottostare per non cadere nel buco nero delle sessioni da dimenticare.
Una cosa è prendere una brutta botta, anche se abbiamo giocato il colpo in maniera orrenda e abbiamo da rimproverarci qualcosa, ma ciò a cui dobbiamo pensare per forgiare il nostro mindset e prepararci alla prossima mano sfortunata, è di resettare nel più breve tempo possibile.
Avremo tempo di analizzare la mano a sessione conclusa, magari a mente sgombra, nella giornata successiva.
Perdere il controllo delle proprie emozioni in game, non è pratica sulla quale dobbiamo inciampare.

Phil Hellmuth in una delle sue proverbiali sfuriate
Provare rabbia e frustrazione sono ovviamente sensazioni comprensibili, nessuno è un robot che non prova alcuna emozione, il problema diventa però quello di non subirne gli effetti nel medio e nel lungo periodo.
Qualora non si utilizzino delle correzioni, allora non avremo un grande futuro come giocatori di successo.
Il tilt non è un errore in sé e per sé, è tutto ciò che esso causa che diventa deleterio per il nostro gioco e per il nostro modo di affrontare ciò che rimane delle nostre sessioni immediatamente dopo una bad beat.
Chips in pericolo. Respiriamo e prendiamoci il nostro tempo
Se conosciamo bene noi stessi, nessuno dovrebbe farlo meglio di noi, e sappiamo che non reagiamo bene alle bad beat, il consiglio è innanzitutto quello di respirare e, se abbiamo altri tavoli aperti, oppure siamo rimasti ancora dentro al torneo in cui abbiamo preso la batosta, prendersi una micro pausa non è una cattiva idea.
Online magari è un po’ più difficile se abbiamo un numero di tavoli aperti significativo per il quale non vogliamo perdere nozioni e concentrazione accumulate fino a quel punto, ma alzarsi dalla sedia per qualche minuto non vi farà male, soprattutto se state giocando pochi tavoli.
Nel live la cosa è decisamente più semplice, alla luce del fatto che se vi alzerete dal tavolo, le mani che perderete saranno limitate, magari fatelo quando non siete in prossimità del pagamento dei bui, subito dopo avere avuto in dote il bottone, potrebbe essere il momento giusto.
Se siete rimasti con pochi bui e state giocando un torneo, sappiate che l’ultima parola non è stata ancora scritta. Raccogliete le vostre forze, le vostre idee e riprendete a macinare con la stessa attenzione, fino a quando c’è vita, c’è speranza.