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Vincere l’Heads Up finale di un torneo
La maggior parte dei giocatori si sentono abbastanza sicuri quando affrontano un torneo, almeno finchè non arrivano al tavolo finale e devono giocarsi la vittoria in un Heads Up. A questo punto, un sacco di giocatori mostrano profonde lacune nel loro gioco. Questo articolo intende mostrare come si attua un gioco solido in una sfida Heads Up.
Siete al bottone e vi arriva 56 suited, i bui sono 200/400 e voi puntate 800$. Perché?
Perché non potete fare raise solo con le mani grosse. Dovete variare il gioco e fare raise con una più ampia varietà di starting hands. Siate semplicemente accorti e sfruttate la posizione. Lui chiama.
Al flop scende A 9 3 di semi diversi dal nostro. Non abbiamo niente. Lui è il primo e fa check. Ok, non c’è dubbio che dobbiamo fare un’altra puntata e fingere di avere A. Abbiamo 30,000 chips e decidiamo di fare una bet che non incida troppo sullo stack, diciamo 1000, e lui folda immediatamente. Gli facciamo vedere il 56 s, per svariate ragioni: può essere il tipo di giocatore che va in tilt se crede a un bluff; dandoci del bluff chiamerà le nostre mani forti.
Infine, stiamo dicendogli che questo è il NOSTRO GIOCO e che controlleremo l’azione. Fate solo attenzione di non incidere troppo sullo stack quando fate questi bluff. Anche nel caso in cui venite scoperti, fategliele vedere lo stesso, servirà in seguito.
Qualche mano dopo siamo BB e ci capita 77. Lui limpa e noi puntiamo 1000 che lui chiama subito. Potreste avere la sensazione che sia un po’ frustrato dal vostro stile aggressivo. Al flop scende A73 e siamo i primi a parlare. Andare in slow play e sperare che lui punti?
No, faremo una puntata che SEMBRI che vogliamo rubare il piatto, 3000$. Sappiamo che il nostro bluff di prima ce l’ha in testa. Inoltre, ha chiamato il nostro raise preflop, per cui ci sono buone possibilità che abbia un A.
Lui si fa un paio di mani, poi al bottone ci arriva T9 suited e facciamo una preflop raise di 1000$. Vogliamo che lui ci chiami?
Non importa, non abbiamo una brutta mano. Potremmo hittare un buon flop, o rubacchiare altro postflop. Lui però rilancia 5000. Ci pensiamo un attimo, senza l’intenzione di chiamare, solo per farlo rosicare un poco. Foldiamo mostrando le carte.
Ancora una volta, questo mostrerà all’oppo che raisiamo con una gran VARIETA’ di mani. Adesso lui scalpita. Ha una monster e aspetta il nostro gioco aggressivo per chiamare il suo raise. Niente da fare, bello. Siamo INTELLIGENTEMENTE aggressivi. Sappiamo quando mollare e quando buttarci.
La mano dopo abbiamo QQ al BB. Lui fa semplicemente call, e sta a noi. Facciamo un bet di 3000 sicuri che lui farà call. Ecco il momento in cui le mosse dei T9 e 56 pagano. Ci prendiamo un call da lui che ha una mano mediocre. Al flop scende J 9 3. C-bet e piatto.
Qualche mano dopo ci arriva una monster, AA. Lui fa call al SB e tocca a noi. Facciamo check. Possiamo permetterci di giocare slow e di fingere debolezza. Al flop 9 2 K. Con T9 lui crede di avere la mano migliore. Punta 1000 e noi facciamo call. Al turn scende un 3. Non ci sono scary card nè draw sul board, siamo tranquilli. Lui punta 2000$. Chiamiamo, semplicemente. Al river un A, trips. Lui spara 5000$. Noi ci pensiamo un attimo e poi andiamo all in. Diamo l’impressione di fare i gradassi. Il resto è storia. QUESTO amici, è il modo in cui dovete giocare gli HU poker.
Variate il vostro gioco e frustrate il vostro avversario.
E’ una GUERRIGLIA PSICOLOGICA.”
Federico “Barnaki” Alessio