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Cosa significa all in nel poker
Il poker al giorno d’oggi ha raggiunto una tale popolarità che il linguaggio pokeristico pare sia diventato di uso comune anche tra chi di poker non se ne intende molto.
Spesso sentiamo parlare di raise, di all in, di fold e di altri termini derivanti prevalentemente dall’inglese e li riadattiamo nel nostro linguaggio quotidiano anche senza conoscerne a pieno il significato. In rete ormai spopolano i glossari del poker, quasi fosse necessario realizzare un dizionario dal poker all’italiano e viceversa.
Senza dubbio uno dei termini più conosciuti ed utilizzati è : all in, ma cosa significa esattamente ?
Con il termine all in si intende l’azione di un giocatore che scommette tutte le chips che gli rimangono. Tutti i giocatori attivi nella stessa mano possono vedere ed eventualmente rilanciare contro la somma All-in del giocatore senza che egli sia obbligato a vedere o coprire tali somme.
Ovviamente il giocatore che ha fatto All-in puo’ vincere il piatto solo per l’ammontare esatto del suo All in aumentato di ogni call ricevuto durante quella mano. Tutte le puntate ed i rilanci più consistenti costituiscono un piatto secondario ( side pot ) che resta conteso dai restanti giocatori.
Vediamo un esempio:
Stiamo giocando un sit&go 6max, quindi con 6 giocatori, tutti ancora in gioco ed i livelli sono saliti a 75 / 150. Noi siamo sul bottone ed abbiamo 700 chips ancora a nostra disposizione, il giocatore subito dopo il grande buio, quindi in Under The Gun (UTG) chiama la puntata minima aggiungendo 150, tutti gli altri foldano ed il giocatore subito prima di noi, quindi nella posizione di Cutoff decide di rilanciare a 450.
A questo punto noi sul bottone spilliamo AK suited e decidiamo che è il momento di andare All in, quindi investiamo nel piatto tutte le nostre 700 chips.
Il bui passano entrambi e il giocatore in UTG che ha a disposizione ancora 1200 chips, decide di controrilanciare sul nosto All in, aspettando la decisione del giocatore sul cutoff il quale rimasto con 1150 chips decide di chiamare l’ All in lasciandosi davanti sole 250 chips.
Si formano così due piatti, un main pot di 2325 ( 700 per ogni giocatore che ha chiamato il nostro All in e 75 + 150 dei bui ) al quale partecipano tutti e tre i giocatori ed un side pot di 1300 (650 + 650 rispettivamente dell’ UTG e del Cutoff) al quale parteciperanno solo i due giocatori che avevano più chips.
Sullo show down notiamo che con AK siamo abbastanza indietro in quanto il nostro avversario sul Cutoff ha QQ mentre l’UTG è con AA, scende il flop e ci presenta Q 7 9, il turn è un 8 e sul river scende un J che ci fa chiudere un improbabile colore runner-runner.
A questo punto noi vinciamo il nostro main pot di 2.325, il Cutoff con un set di donne riesce a vincere il side pot e il povero UTG, che preflop partiva nettamente favorito, arriva terzo e resta comunque in gioco in virtù delle 250 chips che ancora aveva davanti.
Sinonimi di all-in
Essendo la mossa per eccellenza del No Limit Hold’Em, “all-in” ha tantissimi sinonimi. Si va da singole parole a veri e propri modi di dire: ecco i principali.
Push: il verbo inglese è usato per designare lo spingere le chips in mezzo al tavolo
Shove: come sopra ma c’è un nome al posto del verbo, letteralmente significa ‘spintone’
Mandare resti: il modo di dire si è diffuso qui in Italia intendendo il mettere nel piatto tutto quello che resta. A volte si sente nella forma alternativa “mandare vasca”, da cui “vascare”.
Pila: indica la pila di chips una sull’altra. A volte è usato per intendere un raise consistente.
Babilonese: diffuso soprattutto qualche anno fa tra i regular online, questo sinonimo di all-in vede nelle chips impilate una torre di Babilonia.