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Cash Game Online: Giocare chiusi!
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“Tight is right” è il celeberrimo dogma sul quale molti poker players, sia live che online di cash game, hanno fatto la loro fortuna. Il significato è semplice e l’applicazione del concetto, forse, lo è ancora di più: giocare chiuso, con un range di mani stretto, è cosa buona e giusta.
Come? Foldando gran parte delle starting hands che ci capitano a tiro e che non manifestano una forza intrinseca tale per la quale meritino di essere giocate al tavolo.
Questo discorso, che seppur possa sembrare che abbia il sapore di “poker vecchio”, è quanto mai valido e attuale anche nel cash game. Fondamentale punto di partenza è iniziare a ragionare in termini di range, ovvero non individuare la propria mano e quella del nostro avversario come singole e precise, ma visualizzarle all’interno di un insieme di potenziali mani con cui può venire in essere azione al tavolo.
Esempio: poniamo caso che Oppo apra da UTG (la prima posizione al tavolo, subito dopo i blinds, quindi il primo giocatore che preflop deve parlare); è ovviamente impossibile affermare se il nostro avversario abbia una determinata mano, piuttosto che una differente, visto che non abbiamo poteri paranormali, ma è facilmente individuabile ed ipotizzabile la costruzione nella nostra testa di un pool di hands che Oppo potrebbe avere, sulla scorta di elementi come la sua attitudine ad rilanciare o, ancora, la sua posizione. Nel nostro caso, Oppo è UTG, quindi si ci può aspettare che il suo range sia ristretto, avendo tutto il tavolo dietro di sé e che, pertanto, apra solo mani molto forti, come tutte le coppie da 99 in su, o gli assi migliori (AJ+).
Più avversari foldano prima di noi, più largo (wide) sarà il range di mani che possiamo aprire, aumentando le possibilità di rubare i buii e diminuendo le probabilità di essere chiamati da tanti players che dopo di noi devono ancora parlare. Così, se da UTG il pool di hands con cui rilanciamo è narrow (stretto), da MP (middle position, secondo a parlare preflop) aumenterà di un poco, da CO (cutoff, sedia alla destra del bottone) sarà ancora più wide e via via in questa direzione passando da BTN e da SB, dai quali apriremo tante mani perché giocheremo contro pochi avversari potendo incrementare il nostro profitto stealando i blinds.
Perché è così importante questo discorso sul range di mani? Semplice: aprendo molte mani, rischiamo che i giocatori dopo di noi ci chiamino con un punto che contro il nostro range sia messa molto bene. Esempio: non tenendo fede al discorso appena fatto, Hero da UTG apre JTo.
In una situazione del genere, se qualcuno dovesse chiamare il nostro rilancio, lo farebbe certamente solo con carte migliori, poniamo tra le altre, KJ/QJ/KT, portandoci a perdere tanti blinds nel caso in cui il flop dovesse beffardamente cadere nelle forme Jxx o Txx. Evitare queste situazioni è determinante per essere giocatori vincenti nel cash game e per farlo non serve altro che tener fede al range di mani corretto, aprendo solo le mani giuste dalle giuste posizioni e lasciando che siano gli altri a commettere questo genere di errori.
Se la vostra esperienza di gioco cash è limitata allo show televisivo Poker After Dark, non pensate neanche lontanamente di approcciare le vostre sessioni come un Patrik Antonius o un Tom Dwan qualunque, ma limitatevi a seguire le seguenti poche regole esposte in precedenza: giochiamo con un range tight e calcolato sulla scorta della nostra posizione, per mettere i nostri avversari nella situazione di trovarsi a giocare quelle che comunemente vengono definite mani “dominate”.