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il 20 Ott 2011

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L’Attenzione in una sessione di poker

L’Attenzione in una sessione di poker

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Nel momento in cui affrontiamo una sessione di poker sappiamo che dovremo prestare attenzione al gioco per lungo tempo se vogliamo sfruttare al meglio le opportunità che il gioco ci presenterà.

Sappiamo molto spesso come affrontare le situazioni di gioco ma altrettanto spesso non sappiamo come gestire le nostre risorse attentive. Per arrivare ad una gestione ottimale della nostra attenzione dobbiamo conoscerne i suoi elementi strutturali e funzionali e sfruttarli a nostro favore. Dobbiamo sapere che:

1)L’attenzione è una risorsa limitata
2)L’attenzione si esaurisce se sfruttata a lungo
3)L’attenzione si mantiene alta più a lungo se interagiamo con l’oggetto delle nostre attenzioni
4)L’attenzione si ricarica con il riposo.
Veniamo bombardati da stimoli di ogni genere in ogni momento. La nostra attenzione non riesce a farceli percepire tutti, essendo una risorsa limitata deve filtrarne alcuni.

Facciamo un esempio pratico: sto guidando e parlo con un amico che sta sul sedile del passeggero. Riesco a guidare e parlare senza problemi, nel momento in cui però trovo un rallentamento smetto di parlare con il mio amico. Le risorse attentive, che prima dedicavo alla conversazione, le dedico ora al capire cosa sta succedendo. Essendo le risorse limitate devo allocarle nel modo ottimale, non riuscirei a fare tutto in modo soddisfacente e decido di guidare bene…..spesso si dice che tanti incidenti capitano per distrazione, significa che capitano per errata allocazione di risorse attentive. Se sto attento alla mia conversazione al cellulare invece che al traffico non devo stupirmi se poi tampono!
Le nostre attenzioni sono limitate anche nel tempo infatti man mano che sfruttiamo la nostra attenzione essa diminuisce di capacità e noi via via percepiamo bene sempre meno stimoli. Un periodo anche breve di riposo riporta l’attenzione al massimo livello. Vediamo il grafico.

grafico-attenzione

Gli studi in campo attentivo dimostrano che possiamo mantenere la nostra attenzione ad un livello alto più a lungo se interagiamo con l’oggetto della nostra attenzione.

grafico-attenzione2

Come riportare le nostre attenzioni al massimo livello? è semplice basta fare una pausa e riposarsi per un breve periodo, circa 15 minuti.

A questo punto ci sono 2 cose che dobbiamo imparate a fare durante una sessione di poker: evitare sprechi inutili di attenzione su informazioni non produttive e capire quando è il momento di ricaricare le nostre risorse attentive. Questo dipende anche dal nostro stile di gioco o dalle carte che vediamo nella nostra sessione.

Come abbiamo visto dai grafici se interagiamo parecchio nel gioco, quindi se giochiamo molte mani, la nostra attenzione rimarrà più alta a lungo quindi giocatori loose ma anche giocatori tight che vedono molte mani di partenza premium avranno l’attenzione più viva. Al contrario giocatori che vedono troppe trash hands consecutive quindi non entrano in gioco da molto avranno un calo attentivo più repentino.

Quindi se stiamo giocando poche mani dobbiamo essere coscienti che la nostra attenzione è più bassa questo perchè siamo meno “interattivi” con il gioco. Sia che siamo molto interattivi col gioco o poco ricordiamo sempre che dopo 50 minuti circa è consigliabile rimanere 10/15 minuti sit out o, se siamo in torneo, evitare di giocare mani troppo impegnative perchè le nostre attenzioni sono scarse e quindi il pericolo di fare un errore è più alto. Dobbiamo essere coscienti delle nostre risorse attentive anche nell’osservazione degli altri giocatori.

Cerchiamo di osservare e prendere più informazioni quando siamo più carichi di risorse attentive mano mano che il tempo passa usiamo le risorse residue solo per elaborare le informazioni vitali al nostro gioco infine facciamo una pausa per ricaricarci.

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Una volta che conosciamo la struttura base del processo attentivo andiamo a vedere i fattori che possono influenzare l’attenzione. Questi fattori sono generali ma interagiscono in modo soggettivo con ognuno di noi

A. Situazione fisiologica: Se siamo stanchi o in un momento della giornata dove di solito rendiamo poco la nostra curva dell’attenzione si modifica in negativo perchè abbiamo meno energie a disposizione. Questo è un fattore che, sopratutto nel poker online, dobbiamo gestire conoscendo bene noi stessi. Un torneo alle 2 di notte potrebbe essere poco indicato per chi a quell’ora è solito dormire ma adatto per un regular delle ore notturne.

Se veniamo da una sessione molto lunga non è indicato lanciarsi in sessioni impegnative se non pensiamo di avere un edge notevole sui nostri avversari (e anche in questo caso aspettiamoci un guadagno inferiore) perchè la nostra condizione fisiologica ci impedisce di rendere al meglio a livello attentivo. Vale quindi l’equivalenza cattiva condizione fisica=scarsa attenzione=maggior numero errori=minor guadagno.

B. Presenza stimoli perturbatori: se degli stimoli ci disturbano significa che stanno sottraendo attenzione a quello che dovrebbe essere il nostro target unico. Anche qui però siamo nel campo della soggettività, quello che disturba qualcuno non disturba altri. Ad esempio negli studi dall’attenzione applicata allo studio si è cercato di capire l’effetto della radio accesa in una sessione di studio.

Per alcuni studenti le prestazioni calavano perchè alcune attenzioni erano dedicate all’ascolto della radio e non allo studio. Per altri invece la radio faceva da “elimina disturbi” questo perchè tenendo la radio come sottofondo senza prestargli attenzioni essa aveva l’unica funzione di coprire tutti quei rumori che nel silenzio avrebbero inevitabilmente distratto lo studente.

Potremmo andare a creare un parallelismo con l’iPod usato nelle sessioni di poker, ok se usato come “elimina disturbi”, ok se usato come momento di riposo per recuperare le energie attentive, da evitare se siamo in un momento in cui le nostre risorse già sono al massimo. Quindi quando andiamo a creare la play list creiamone una per il momento di riposo con tracce che ci fanno distrarre/divertire per staccare momentaneamente l’attenzione quando siamo stanchi o annoiati e una che ci faccia da filtro per i disturbi con pezzi che non ci catturano l’attenzione quindi anche rumori di fondo a cui siamo abituati o cose simili.

Questo sarà utile nel momento in cui le nostre risorse attentive sono in calo e magari siamo in un tavolo o in un ambiente che ci offre troppe fonti di distrazione. In quel caso tagliarle tutte con un sottofondo studiato apposta può evitarci errori stupidi.

C. Variare l’angolo di osservazione: Analizzare un oggetto sempre dallo stesso angolo di osservazione fa calare velocemente l’attenzione. Questo succede anche nel poker. Cerchiamo quindi di variare l’angolo di osservazione. Stiamo osservando un player? cerchiamo di osservare una volta i tell fisici, una volta i pattern di puntata, una volta la sua selezioni di mani e via così. Questo ci permette di preservare la nostra facoltà di attenzione e quindi avere un’osservazione ottimale.

D. Effetto novità: una novità risveglia l’attenzione un po’ come l’interazione di cui abbiamo già parlato. Cerchiamo quindi di “creare la novità” quando la nostra attenzione sta scendendo. Anche qui la novità è soggettiva, quello che per me è un aspetto classico da osservare o analizzare per altri sono assolute novità. Possiamo concentrarci su un player mai osservato prima o su un qualsiasi aspetto del gioco che abbiamo tralasciato. Questo ci permette di avere un’informazione più completa del gioco ed evita cali di attenzione. Il problema è che se un aspetto del gioco è da noi poco osservato è anche difficile da individuare. Sarebbe bene lavorare lontano dal tavolo da gioco e cercare di capire quali elementi non osserviamo durante una sessione e ricordarci di osservarli quando dobbiamo ravvivare l’attenzione durante il nostro gioco.Ad esempio mi rendo conto che giocando online non faccio caso al timing del player sul gioco al river? me lo segno da qualche parte e lo uso come “novità attentiva” nella prossima sessione.

Seguendo queste direttive ogni sessione di gioco sarà certamente più faticosa ma potenzialmente più redditizia. Eviteremo sprechi inutili perchè sappiamo come stiamo conducendo la nostra sessione quindi sappiamo come si comporta la nostra curva d’attenzione, se è il momento di nostra massima resa o se è il caso di ravvivarla o se dobbiamo addirittura staccare Sapremo sempre quando è il momento di essere più prudenti o quando possiamo giocarci il piatto con la massima fiducia in noi stessi.

Dott. Emanuele Posa
Psicologo clinico e sportivo
Per feedback, domande o commenti posem@libero.it

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