Una mano di Howard Lederer in un torneo al Bellagio

In un torneo NL di texas holdem spesso ci troviamo di fronte a mani difficili, avversari che non riusciamo a leggere e situazioni complicate. Anche i professionisti affrontano tutto questo e spesso anche loro non hanno una chiara e precisa “visione” della situazione; quello che fanno in questi casi è semplicemente giocare in maniera corretta indipendentemente da come andrà a finire la mano (ci sarà tempo dopo per analizzare gli sbagli) Ecco una mano giocata da Howard Lederer, noto professionista, specialista del gioco limit ma grande esperto anche di no limit hold ’em tournaments, tavolo finale in una WSOP e spesso nei tavoli finali anche agli EPT. I commenti sono del giocatore stesso: “Questa è una delle mani di un torneo NL che stavo giocando al Bellagio qualche tempo fa. Avevo 3600 chips all’inizio della mano, i blinds erano 50/100 in un tavolo full ring. Ero in middle position con e apro di 300.

Tutti foldano fino al big blind (BB) che chiama e che aveva un centinaio di chips più di me. Conosco questo giocatore e trovo che giochi un po’ troppo aggressivo alle volte.

Flop:

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Il BB fa check e io punto 400 (su un pot di 650). Lui chiama immediatamente. A questo punto non ho una chiara lettura della sua mano, le ipotesi chiaramente sono diverse tra cui un flush draw, Ax, Qx

Turn:

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Lui fa ancora check. Come ho già detto non ho una lettura chiara. Che fare? Vorrei che vi fermaste qui e che pensaste a cosa avreste fatto in questa situazione… pot di 1450. Avete 2900 chips rimaste.

Qui mi sono fermato un attimo a pensare e non ho agito velocemente dato che ci sono diverse opzioni da valutare. Non penso che questa mia pausa possa venir interpretata come debolezza perché è possibile che io stia riflettendo sulla puntata da fare avendo una grossa mano.

L’ipotesi che ho considerato come la più probabile è che il mio avversario abbia un asso con un basso kicker, ma ripeto, non ero sicuro. Ero fiducioso del fatto di poter portargli via il piatto in quel caso ma volevo anche minimizzare il rischio di rovinarmi contro una grossa mano.

Decido di puntare 900 e decido anche di guardare il mio avversario mentre chiama (se decide di farlo) per cercare di leggere qualcosa dal suo comportamento.

Credo che sia una buona somma da puntare per cercare di capire la mano e che non mi fa pagare troppo nel caso lui abbia A-5 o A-8.

Nel caso in cui lui faccia un raise prevedo di foldare la mano. Dopo la puntata sono rimasto pot-committed, lui lo sa e le ipotesi sono 2: o ha una grossa mano o sta bluffando; se vuole bluffare in questa situazione, merita il pot.

In caso di call prevedo di puntare tutte le mie ultime 2000 chips al river anche se scende la terza carta a colore. Certo se sta seguendo con A- basso kicker o sta facendo uno slowplay di una grossa mano o incastra il colore al river finirò rovinato ma lui deve avere il sangue freddo di fare check per la terza volta per farmi puntare ancora.

Se vuole chiamare con un Asso e un kicker basso sa che dovrà affrontare un’altra mia puntata sul river e quindi sa di essere di fronte non ad una puntata di 900 ma ad una possibile puntata di 2900.

Se vuole chiamare con un Asso e un kicker basso sa che dovrà affrontare un’altra mia puntata sul river e quindi sa di essere di fronte non ad una puntata di 900 ma ad una possibile puntata di 2900.

Dovevo andare all in? Penso che andare all in qui sia troppo aggressivo. Ti chiamerebbe solo una mano che ti è superiore. Una puntata di 900 invece è troppo costosa per un draw e un asso con kicker basso ma non troppo alta per essere rovinato contro una grande mano.

Alla fine il mio avversario ha fatto fold e non so se avesse un draw, un asso o una regina.

Trovo che queste mani che si sviluppano lentamente siano le più istruttive e spesso le più remunerative.