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Strategia

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il 24 Feb 2007

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Mano del WPT World Poker Tour stagione 3

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Mano molto interessante tratta dal torneo WPT World Poker Tour “Bicycle Legends of Poker” svoltosi a Los Angeles (Season 3). Favoloso il field che comprende la leggenda vivente del poker: Doyle Brunson.

Tavolo 5-handed. Blinds $10.000-$20.000 Ante $2000

Tom Lee in UTG ha 9 9 e fa raise di $60.000. Joe Awada fa call con 2 2 dal bottone. Doyle Brunson, in big blind, mette altri $40.000 e fa call con Q 10a quadri. Piatto 3-handed fra i 3 chip-leaders.

Flop: 9 8 7

Doyle fa check, e fanno check anche Lee e Awada.

Turn: 7

Doyle checks, Lee checks e Awada dice “mi tenterebbe una puntata” ma fa check.

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River: 2

Doyle checks, Lee studia un po’ e punta $150.000 (il piatto è $200.000). Awada valuta un attimo e va all-in per $1.261.000. Lee (che copre Awada in stack) attende 5 secondi e fa call e vince il piatto con il suo full di 9 e 7.

Analisi della mano

Classico il raise di Lee (3 volte il big blind) da posizione UTG. E’ un raise legittimo e significa forza genuina.
Discutibile il call di Awada che ha 2-2. Ovviamente spera nel solito set al flop oppure spera che Lee giochi piuttosto passivamente due overcards in caso non floppi nulla (caso difficile).

Doyle ha Q-10 suited e deve aggiungere $40.000 per un piatto di $140.000 e sceglie il call nonostante sia costretto a giocare la mano con la posizione peggiore (infatti pensa se giocare o no).
Il flop 9-8-7 suited è molto coordinato e si presta a diversi draw o (made hands).
La mossa astuta di Lee risiede in questo check, tutt’altro che automatico.
Infatti, in questa situazione (piatto multiway, flop molto coordinato) moltissimi giocatori di alto livello avrebbero optato per una puntata dal momento che
a) vogliono vedere dove stanno con la mano b) non vogliono assolutamente dare freecards agli avversari c) costruiscono il piatto con una mano decisamente buona.
E certamente quasi nessuno folderebbe un set di 9 sul turn anche se fosse uscito un Jack, per es., o un cuori (pot committed con regalo di freecard).

I checks susseguenti sono automatici (notare che sul turn Awada ritiene di avere la best hand con la sua coppia di 2) soprattutto quello di Lee che deve intrappolare qualcuno con il suo full house.
E naturalmente la speranza di Lee si materializza quando Awada pesca un 2 per un full house.
L’all-in di Awada sulla puntata di $150.000 di Lee è terribile.
Awada otterrà il call solo in caso di mano superiore (con colore in mano Lee avrebbe checkato il flop ma probabilmente puntato sul turn).
E’ terribile però non per il ragionamento che ne è alla base ma per l’ammontare stesso.
Awada infatti ammetterà poi di non aver creduto al set al flop di Lee proprio perché Lee ha scelto di fare slowplay nonostante i due avversari e il flop molto minaccioso.
Scelta, appunto, definita quantomeno inusuale per i motivi visti prima.

PUNTO CHIAVE: A questi livelli, non sempre si osservano mosse ritenute come ragionevoli e prevedibili e il check inusuale di Lee gli ha fatto raddoppiare lo stack ed eliminato un chip leader.
Molti rimpianti per Awada per aver giocato un raise da un giocatore in UTG con una coppia di 2 in preflop.

La mano fa parte di un libro in fase di completamento in cui si tratterà il Texas Hold’em No Limit basandosi sulle più belle mani del WPT.

Trevix
ItaliaPokerClub.com

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