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Errori nel No Limit cash game on-line: Overbet
Il No Limit consente di effettuare puntate più alte del piatto in gioco. Troppo spesso nel Texas No Limit on-line si notano situazioni nelle quali questa opzione viene utilizzata maldestramente. Si notano ad esempio, non così raramente, puntate di 200$ in all-in su piatti di 30$. Raramente una puntata esageratamente più alta del piatto rappresenta una mossa corretta. Vediamo di capire il perchè.
(Si consiglia la lettura, per chi non fosse già pratico di odds e argomenti correlati, dell’ articolo: Probablità, odds, outs, pot odds, pot odds implicite: definizioni e applicazioni).
Dosare opportunamente la puntata sulla base delle informazioni che si possiede è una delle più grosse qualità del giocatore di Texas No Limit.
Con in mano ed un flop così composto contro un avversario che ha chiamato un nostro rilancio dobbiamo stroncare le odds ad un probabile progetto di scala o di colore.
Ovviamente la corretta lettura della situazione dipende profondamente dalla conoscenza dell’avversario. Se, ad esempio, dopo una ventina di minuti di gioco avete catalogato il vostro avversario come un giocatore particolarmente loose al flop, cioè un giocatore che su un flop come quello in esame, sarebbe disposto a proseguire nella mano non solo con 4/5 di colore o 4/5 di scala, ma anche con progetti piu’ deboli tipo middle pair o bottom pair (coppia media o ultima coppia, 5outs), dovrete dosare opportunamente la puntata al flop.
Nel caso in esame supponiate vi sia un piatto di 20$ e supponiate di aver classificato il vostro avversario come loose e che quindi possa seguire ad una vostra puntata al flop con:
- coppia alta e kicker debole: K-X (3 outs ovvero 15 a 1 odds)
- una coppia media: 10 A (2 outs ovvero 23 a 1 odds) – 10-X (5 outs ovvero 8 a 1 odds)
- un progetto di scala ad incastro (AQ, AJ): 4 outs ovvero 11 contro 1
- una bilaterale: 8 outs ovvero 5 a 1 odds
- un progetto di colore: 9 outs ovvero 4 a 1 odds
Se puntaste 8$ offrireste al vostro avversario delle pot odds di 8 a 28: 8$ per il call contro 28$ già in piatto, cioè 1 a 3,5. Considerando le implied-odds (odds implicite, vedere articolo Probablità, odds, outs, pot odds, pot odds implicite: definizioni e applicazioni) la chiamata dell’avversario con progetto di colore o bilaterale sarebbe sicuramente giustificata.
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Per rendere scorretta la sua chiamata dovreste quantomeno effettuare una puntata più forte, ad esempio di 20$.
Puntando 20$ (pot sized bet) offrireste all’avversario una pot odds di 1 a 2 (20$ per il call contro 40$ già in piatto). Un call del vostro avversario con progetto di colore sarebbe già meno giustificato. Ripetiamo, tralasciamo per il momento le implied odds in quanto se voi non foste in grado di lasciare la vostra coppia alta nel caso in cui uscisse un al turn allora la chiamata al flop del vostro avversario sarebbe ampiamente giustificata.
Esasperando il concetto di azzerare le odds dell’avversario potremmo essere indotti a puntare ancora di più. Potremmo ad esempio puntare tutto il nostro stack. Se avessimo 200$ potremmo andare in all-in. Sicuramente raggiungeremmo lo scopo di rendere scorretta una chiamata con progetto di colore, progetto di scala, coppia alta e coppia media. Il risultato della nostra puntata sarebbe però quello di scoraggiare il CALL anche con una delle mani citate e far sì che si venga chiamati solamente con il punto più alto (nut) o quasi.
Le mani che, con piatto di 20$, ci chiamerebbero un all-in di 200$ nella situazione indicata sarebbero KK, 10 10, 77 ovvero potremmo dire che qualora venissimo chiamati saremmo sicuramente inferiori. La mossa rappresenterebbe una puntata a perdere ovverosia sarebbe chiamata solamente da un punto superiore. Il nostro obbiettivo invece non è quello di estromettere l’avversario ma quello di farlo chiamare senza le dovute odds. In parole povere noi saremmo contenti se l’avversario ci chiamasse una nostra pot sized bet (20$) con Kx o con 10 x. Ed è proprio su questi errori dell’avversario che si guadagna nel lungo termine.
Vediamo ora quali sono i casi, estremamente rari in cui possiamo tentare l’overbet.
Nel caso in cui avessimo un punto molto forte al turn o al river potremmo cercare di massimizzare la vincita puntando esageratamente qualora ritenessimo probabile che l’avversario abbia una mano leggermente inferiore e qualora ritenessimo che non riusciremmo a guadagnare nulla altrimenti.
Vediamo un esempio:
Tavolo NL 1-2$. Tutti foldano fino a voi, in small blind.
Avete con stack di 300$.
Decidete di rilanciare fino a 7$. Il big blind con uno stack equivalente al vostro chiama.
Il flop si mostra così: .
Puntate 10$ su un piatto di 14$. Il vostro avversario chiama.
Turn:
Avete il second nut. Premettiamo che, nel caso in cui il vostro avversario abbia KK o K5 (K5 molto improbabile per aver chiamato un raise preflop) perderete tutto lo stack a prescindere dallo svolgimento della mano. Ora avete due strade.
La prima è quella di cercare di massimizzare la vincita tentando di tirare dentro il piatto il vostro avversario con puntate non troppo grandi. Il vostro avversario potrebbe seguirvi, a patto che non gli costi troppo, con mani del tipo 88, 99.
La seconda strada è, dato che sospettate che lui abbia il K per avervi seguito al flop in questa circostanza, quella di andare in all-in di 283$. Nel gioco on-line spesso il livello è mediocre. Un avversario con il K non avrebbe mai la forza di foldare la mano. Penserebbe che voi non avreste mai giocato una mano in questo modo con un K nè tantomeno con 77. On-line un K quasi sicuramente vi chiamerebbe. In questo modo vi assicurereste l’intero stack avversario, obbiettivopiù difficilmente raggiungibile nel caso decidiate di giocare la mano in maniera tradizionale.
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