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Analisi Tecnica al ReMida Challenge – Quando vincere una mano costa troppe…informazioni
Il day1b del ReMida Deep Challenge è partito alla grande con 300 player in gara che si sono dati subito battaglia. Nel field molto eterogeneo presenti uno a fianco dell’altro anche Enrico Marchetto, giornalista del nostro portale di Italiapokerclub e PokerSportivo, e Juri Naponiello più conosciuto online con il nick “gliaglia” ma che dal vivo ha raccolto numerosi successi ed è ormai un abituè degli eventi targati Shark Events.
Parliamo proprio di loro in questa mano giocata al terzo livello di gara, in cui si sono affrontati su vari livelli di pensiero e che soprattutto ha messo in luce l’importanza dei “range” percepiti dai nostri avversari al tavolo, soprattutto in funzione di ricavare sempre nuove informazioni utili poi per proseguire la gara giocando, come loro stessi ammettono, “un altro poker”.
Terzo livello di giornata al ReMida Deep Challenge targato Shark Events. Bui a 100/200 e Enrico Marchetto e Juri Naponiello affiancati a giocarsi questa interessante mano per una hand history come segue :
Utg Enrico Marchetto apre a 400
utg+1 Juri Naponiello Raise a 1.050
Call di Marchetto
Flop : Af 3p Jq
Check
check
Turn : 2f
Bet da utg Marchetto a 1.650
Call di Naponiello
River : 7p
Bet 2.900 da Utg Marchetto
Ancora Call di Naponiello
Marchetto gira un 3q4q per la scala, mentre Naponiello mostra il suo ApQf per la top pair che non è sufficiente.ù
Mano molto interessante come sentirete dalle vive parole di Enrico Marchetto, che pur vincendo la mano si rammarica molto per aver dato questa fondamentale informazione a Naponiello sui suoi range di gioco, che come ha ammesso Juri “In effetti il mio call al river è anche fatto in parte per avere informazioni su Enrico che conosco solo come buon giocatore di cash online, e visto che avevo underuppato la mia mano checkando al flop. Di sicuro non mi aspettavo 3 e 4 nel suo range e credo sara un’informazione molto utile anche nel futuro visto che cambia completamente la mia percezione ed il mio modo di giocare su di lui. Nella mia mente pensavo onestamente avesse un A10, AK oppure proprio AJ motivo per cui ho cercato di pot controllare”.
Vediamo invece come ci racconta la sua mano Enrico Marchetto.