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WSOP 2012 – Max Pescatori out dall’Evento #22: per quest’anno niente più 2 to 7
Poca scelta per gli amanti del 2 to 7 Triple Draw Lowball quest’anno alle World Series: solo un evento in programma per questa variante. Niente più buy in importanti (5.000 e i 10.000$ del Championship ) ma solo un evento,il #22, dal costo di iscrizione decisamente più abbordabile: 2,500 $.
Saranno dunque numerosi gli appassionati di questa variante rimasti delusi da questa scelta organizzativa. Tra di loro anche Max Pescatori, reduce dal brindisi con Phil Hellmuth, che incontriamo nella Brasilia Room proprio poco dopo aver esaurito le sue possibilità di giocare a 2 to 7 per quest’anno. Nonostante lo stack di partenza per lui lasciava intendere di avere buone possibilitá per cercare il risultato in the money, una serie di mani non troppo fortunate l’ha condannato all’uscita proprio a metà del Day 2.
Per chi fosse meno pratico di questa variante ecco una brevissima introduzione. Si gioca al massimo in 6 per tavolo e ogni giocatore riceve 5 Hole card e si pagano small e big blind come nel texas holdem. Vince la mano che realizza il punto più basso: l’Asso viene considerato come carta piu alta e quindi la miglior combinazione possibile è 7-5-4-3-2. Per tentare di realizzarla si possono cambiare le proprio carte (proprio come nel poker all’italiana) per tre volte. È anche possibile dichiararsi “serviti” (stand pat). È un gioco limit, quindi le puntate sono di importo prefissato.
Max Pescatori rimarca il successo di questo gioco “di nicchia” in terra statunitense. “È una variante che ha sempre avuto molto seguito, sia come torneo che come cash game. È diffusa da molto prima del Texas holdem e pure a me piace molto da giocare.”
I 221 giocatori iscritti all’evento testimoniano questo interesse: anche perchè l’abilità ha il suo peso e la fortuna non influisce più di tanto nello sviluppo del gioco. “Per dire, la differenza tra il piu forte giocatore al mondo e il 200esimo è poco rilevante” continua Max, “ è un gioco molto meccanico. Capita però di avere al tavolo giocatori che non abbiano idea delle basi. Tutto il contrario di quello che è capitato a me oggi in questo Day 2.”
Infatti Max dopo l’inizio tranquillo in pieno average si ritrova in un tavolo scomodo con Barry Greenstein e Matt Hawrilenko. “Il table draw è stato molto importante in questo torneo. Barry è il più loose del tavolo ma io non ho vinto nemmeno una delle ultime sei mani che ho giocato. In questo gioco capita quasi sempre di essere in heads up e quindi le probabilità vincere la mano oscillano tra il 60 e il 40 percento. Prima di quel momento avevo 35.000 chips, circa in average. Se vinco qualcuno di quei colpi salgo fino a 50.000 circa. C’è però da aggiungere che la struttura ormai, pur reggendo bene, non prevedeva troppo margine di errore. Un mano giocata “male”, deconcentrandosi, e tutto è compromesso.”
Smaltita l’eliminazione con qualche passo per i corridoi del Rio e un salto nelle altre sale a controllare i colleghi, italiani e non, ancora in gioco negli altri tornei, Max non si iscriverà all’Evento 24, il 5.000 Pot Limit Omaha Hi/Lo che è partito da poco.
“Non credo che sia una buona scelta giocare un torneo appena iniziato adesso. Soprattutto perchè poco fa stavo giocando per piatti importanti dove era in ballo l’avvicinamento all’ITM. Ora dovrei invece ricominciare con piatti piccoli e puntate bassissime. Essendo un gioco limit e hi-lo con 15.000 chips di partenza, le mani interessanti cominceranno a essere giocate da domani, nel Day 2. Meglio chiudere per oggi e rilassarsi pensando ai prossimi tornei.”
Come dare torto a Max: con le WSOP a solo un terzo di svolgimento ci sono ancora poco meno di 40 tornei per inseguire il sogno del suo terzo braccialetto.