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WSOP 2012 – Evento #23, Sammartino finisce 44°: “Elky è la mia bestia nera”
La prima bandierina alle WSOP Dario Sammartino la piazza oggi, al torneo #23: No Limit Hold’Em 6-handed da 3.000$. Su un board T high con due fiori, Dario va rotto con KT quando Bertrand Grospellier ha però nut flush draw con AKs e chiama i resti trovando l’out che completa il colore: “Ho giocato il mio miglior poker oggi, finché non sono stato spostato al tavolo con Elky: è la mia bestia nera”.
PRIMO TEMPO – Al Day1 Dario aveva cominciato subito male, con uno stack di partenza dimezzato dopo poco per poi essere ricostruito da un flip vinto con una coppia di otto verso asso donna. Da lì, Dario sale tranquillamente: “I tavoli mi permettevano di fare manovre che mi hanno consentito di incrementare lo stack senza troppi rischi”. Finché Dario non perde un colpo importante, che lo avrebbe fatto salire a 75.000 invece di farlo scendere a 30.000. Quando i bui sono 500-1000, Dario chiude la giornata con 28 BB.
SECONDO TEMPO – “Al Day2 ho trovato il tavolo più facile che potessi mai aspettarmi: tutti molto passivi, nessuno che faceva mosse o che aggrediva, c’erano tanti giocatori scared”, è il commento di Dario Sammartino sul field incontrato al Day2. Pare infatti che nelle fasi finali di questi tornei vi sia più edge contro la maggior parte dei giocatori che comincia a giocare in maniera tight per restare a galla il più possibile nell’evento: “In questi tornei o incontri quei 20-30 che giocano solo per vincere il braccialetto, e che chiaramente giocano benissimo oltre ad essere abbastanza aggressivi, oppure ti capita di affrontare i giocatori che vogliono andare ITM alle WSOP e giocano chiusi, e sono la maggior parte”. C’è comunque una differenza del field anche sul buy-in del torneo: “Per i tornei con buy-in fino a 2.000-3.000$, l’80% dei giocatori giocano chiusi; se saliamo a buy-in dai 5.000$ in su, già la proporzione è uguale ma contraria, perché troviamo 8 giocatori forti su 10”.
TERZO TEMPO – “Piacevolmente sorpreso dall’inaspettato tavolo facile che ho trovato, sono riuscito a salire da 28.000 a 60.000 praticamente senza andare allo showdown, cosa che non dovrebbe succedere: i giocatori passavano troppo”. Poi, la bestia nera: “Ho giocato un ottimo poker finché non mi hanno spostato al tavolo con Elky”. Non ha un bel trascorso Sammartino col pro francese: “L’ho affrontato tre volte ai tavoli, di cui due volte mi ha eliminato dal torneo e la terza volta mi ha fatto l’unico bluff della sua partita quando abbiamo giocato il cash game high stakes in Italia”. Poi la mano, il flip, e la moneta che cade dalla parte sbagliata: tanta amarezza per Dario che ci teneva ad arrivare in fondo, e c’è spazio per qualche rimorso: ”Io mi fisso sempre con quelli più forti, è sbagliato, però il confronto mi alletta quasi più della vittoria”. Il rounder campano sembra agguerrito: “Voglio confrontarmi perché così posso migliorarmi, voglio capire veramente quanto valgo, perché il livello nostro in Italia è pari a zero rispetto al resto del mondo”, dice Sammartino, che poi aggiunge, “Non dovrei ingaggiare battaglie sconvenienti quando ho edge su tanti giocatori in questi MTT”.
E dopo il torneo, ci sta una sessione di cash? “Assolutamente no, quando esco da un torneo non posso giocare niente”, risponde Dario che accusa ancora l’eliminazione. “Dopo un po’ mi passa”, e speriamo che sia per via di un altro bel risultato al 4-handed di domani.