WSOP 2012 – Crisbus out, polemiche con l’organizzazione per Dario Alioto

Era uno dei tornei preferiti dal campione romano, l’evento 50 da 5.000 dollari di buy in, che ha segnato un numero di iscritti da record: 1001 (rispetto ai 357 dello scorso anno).

“Peccato, davvero pecccato” – confessa Cristiano Guerra – “perché si trattava di una bellissima struttura per un gran torneo. Ero partito bene salendo fino a 29.000 chip quando la media era a 20.000. Poi finalmente sono riuscito a non perdere uno showdown: apro da bottone con AQ, il grande buio pusha 18 bui, io chiamo sereno trovando QQ dall’altra parte. L’asso di faccia al flop mi fa pensare che forse le mie World Series possono svoltare, ma poi il board si completa con J-J-K-10 e devo dividere…”

Il filo conduttore del pro di Sisal è proprio quello di non chiudere un colpo nemmeno volendo: “Subito dopo quell’action  un player che giocava abbastanza a caso mi ha check-pushato con bilaterale e l’ho chiamato con top pair second kicker, solo per vedergli fare scala già al turn.”

Cris rimane con qualcosa come 18 bui e decide di giocarsele da bottone dopo il repush di un grande buio che “nascondeva” AQ. Sul board Cristiano Guerra non trova alcun aiuto e il suo torneo termina qui.

“Non posso rimproverarmi granché. Devo accettare che per ora le cose stanno andando così. Sperando che prima o poi riesca a trovare il mio evento perché per adesso non sono neanche riuscito a fare un solo itm.”

IL GIORNO DOPO DI DARIO ALIOTO
Il capitano del Team Sisal non le manda certo a dire e il giorno dopo l’impresa di un 17° posto su quasi mille iscritti all’evento di Omaha Hi-Lo, emergono i retroscena di alcune decisioni dell’organizzazione proprio contro Alioto.

“Cose da non credere “ – spiega Dario – “A un certo punto vinco un pot piuttosto grosso, quello che mi fa passare le 220mila chips. Vedo subito che il mio avversario che ha splittato il low con un altro giocatore sbuffa convinto che il dealer gli abbia consegnato una porzione di fiches minore di quanto realmente gli spettasse”.

“Passa una mano e il mio avversario continua a sbuffare e a lamentarsi al tavolo delle chips mancanti. Ma si gioca lo stesso. Altra mano e la tensione monta fino al punto in cui deve intervenire il floorman.”
Il floorman punisce Dario e risolve la contesa restituendo 28mila fiches al giocatore, togliendole proprio dallo stack di Dario.

“Il fatto è che trovano me con la mia indole e con la mia educazione, ma fossi stato un altro, magari un po’ più famoso di me, qui sarebbe bastato uno sguardo e il problema non si sarebbe mai posto. Io non ho mai visto che a un giocatore vengano tolte fiches due mani dopo l’accaduto con conti sommari ed errori palesi. E’ inaudito”.

Dario è alle porte del Ten Game di domani, un’ottima occasione per fare passare arrabbiature, polemiche e la sfortuna di queste WSOP 2012!