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WSOP 2012 – Niente da fare per Lepore, Carini e Pegoretti
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Il texas holdem nei tornei ad alta varianza continua a non regalare soddisfazioni al team di Sisal.
Gabriele Lepore, Andrea Carini e Nicola Pegoretti decidono di cimentarsi in un torneo che al terzo livello di bui, quindi in late registration, segna quota 2.798 partecipanti.
Siamo lontani anni luce dalle strutture ultradeep italiane: stiamo parlando di bui che scattano inesorabili ogni ora, uno stack di partenza di 4.500 fiches e un inizio livello fissato a 25-25.
“Qui non puoi sbagliare” – sentenzia Galb – “ogni errore ti costa fette di stack indispensabili per avere ancora margine di manovra”.
Ne sa qualcosa Andrea Carini che fa un’apertura a 350 su bui 75-150 con QJs, uno short pusha 1600 e Andrea è costretto a chiamare per odds, l’altro gli gira KJ, K al flop e torneo decisamente compromesso per OMG_Joker che resta con 3.000 fiches. Il piacentino uscirà poche orbite dopo perdendo il flip decisivo, andandosi a consolare al cash di Omaha nella sala accanto al torneo.
Per Lepore invece il torneo comincia nel migliore dei modi in quello che si rivela essere uno dei tavoli più “folli” delle WSOP. Un giocatore al suo tavolo commette un errore facendo call preflop senza accorgersi di un raise molto forte di un avversario e mette le fiches lo stesso. Floppa top pair e dopo il push dell’oppo che era poco più del piatto, getta la propria mano inspiegabilmente mostrandola.
Poco dopo un avversario checka dietro un full su flop 59K23 temendo la scala dell’avversario: “tu puoi avere scala in questo board, meglio non prendere rischi!!!”.
Il pro di Sisal tenta di approfittare della situazione, ma è un’altalena continua: prima brucia un po’ di stack scontrandosi contro KK poi recupera con alcune giocate molto aggressive che in tavoli del genere o ti proiettano ai vertici o ti fanno schiantare.
Per un po’ di tempo il gioco di Galb ha gli effetti sperati, fino al raise preflop con AQ dopo che un giocatore aveva limpato UTG: Lepore floppa la donna ma l’oppo ha un KK che gli frantuma lo stack.
La mano successiva Galb pusha J9 dopo all fold ma trova un grande buio ad aspettarlo con coppia d’assi, out.
Anche Pegoretti è della partita ma il suo torneo è il più sfortunato dei tre, quando finisce la corsa con AA trovando un 88 che setta al flop e lo fa tornare immediatamente alla sua disciplina preferita: il cash.
Altra giornata di riposo per Alioto, che quando non gioca i tornei WSOP tenta di stare il più distante possibili dai “campi da poker”. In attesa di giocare domani l’evento di Omaha Hi-Low da 2.500, il capitano ha cercato di imbastire una partita di “paintball” ma “non riesco più ad andarci per assenza di sfidanti. Chi mi accompagna non vuole tornare una seconda volta dopo essere stato impallinato a dovere.”
Allora si sono consolati lui, Datino, Sammartino e Paola, la fidanzata di Alioto, “grindando” il Risiko ma dichiarando patta la partita dopo 7 ore di perfetto equilibrio.
L’appuntamento a domani da Las Vegas con la variante dell’Omaha Hi-Low e un Dario Alioto pronto a ripetersi, anzi…a migliorarsi.