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il 13 Lug 2012

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WSOP 2012 – La divina commedia di Ruggeri, Crisbus e Carini al Main Event

WSOP 2012 – La divina commedia di Ruggeri, Crisbus e Carini al Main Event

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Se il day3 del Main Event delle World Series of Poker 2012 per i membri del team Sisal dovesse essere descritto con un’opera letteraria, questa sarebbe sicuramente la Divina Commedia. L’Alighieri infatti avrebbe trovato fin troppo facile mettere Marco Ruggeri, che ha finito sopra la media dei 747 sopravvissuti, in paradiso con 417mila chip. Cristiano Guerra invece sarebbe finito in purgatorio, con i suoi 124mila gettoni. Ad Andrea Carini invece il Sommo Poeta avrebbe assegnato un posto all’inferno con quell’ora e mezza giocata dopo il dinner break “da vero incubo”.

PARADISO – Marco Ruggeri, lassù in paradiso, a modo suo è felice. Anche se non lo dà a vedere, quasi privo di emozioni come solo i ragazzi che vengono da centinaia di migliaia di mani giocate on line riescono ad essere. “La giornata è andata bene – racconta Marco -. Ho cominciato al feature table trovando presto il raddoppio contro Daniel Negreanu, chiudendo scala al river quando lui aveva top set. Poi mi sono trovato a perdere una serie di colpi scendendo a 140mila. Ma alla fine dopo il break cena ho cominciato a risalire, visto che il tavolo era abbastanza facile. E a suon di raise, tribet, e fourbet, senza mai dover giocare piatti enormi, eccomi qua sopra media: 417mila. Direi che posso ritenermi soddisfatto”.

PURGATORIO – Una giornata un po’ così, questo day3 del Main per Cristiano Guerra. “Ho chiuso come ieri, praticamente conservando per tutta la giornata uno stack invariato. Domani ci sarà la bolla e non mi tirerò indietro. Ho infatti uno stack da reshove visto che i bui incalzeranno a quota 5.000, e se i chip leader aggrediranno non starò certo a subire se gli spot saranno favorevoli”.

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INFERNO – Deluso. Amareggiato. Inconsolabile. Andrea Carini non si dà pace dopo aver visto sfumare i suoi sogni da Main Event in capo a un’ora. La terribile ora passata dopo il rientro dalla pausa cena, a cui Andrea era arrivato abbastanza confident con 180mila chip.Il livello dopo la pausa cena mi ha massacrato – racconta il pro di Sisal -. Spesso card dead, e quando avevo le carte chiudevo punti mediocri che non bastavano contro la mano del mio avversario. Quindi sono passato da 180mila a 50mila. Poi il colpo finale: foldano tutti e lo small blind mi pusha diretto. Decido di chiamare 16 bui con A8 da big blind (penso sia impossibile foldare dato che pushera’ almeno top 40%). Lui ha 88 e non cadono assi. Come l’ho presa? Troppa amarezza, davvero”.

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