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Martinez vs Moschitta – Due mondi a confronto
E’ il tavolo finale dell’IPT, forse il torneo più importante del panorama italiano. Da una parte Massimiliano “visdiabuli” Martinez, dall’altra Luca Moschitta. Da una parte il talento dell’ex pro di Stars che proprio quest’anno si è visto non rinnovare la sponsorizzazione, dall’altra uno dei grinder più noti della room con la picca, stabilmente Supernova Elite fin dal suo primo anno di attività.
Il gioco aggressivo e ricco di colpi da “duro” di Martinez, contro quello per tutti più standard di Luca. Una sfida nella sfida ricca di tanti spunti interessanti che vanno al di là di questa semplice mano che tanti commenti ha scatenato sui social network.
“La spewata” potrebbe essere definita. Perchè per tutti l’errore di Visdiabuli è aver pensato che Moschitta potesse foldare dopo una 4bet, o meglio che la 4bet di Moschitta era già abbastanza rappresentativa di una mano monster visto il suo stile di gioco. Soprattutto in un tavolo dove Vis poteva avere parecchia edge da spendere con calma.
Eccola, comunque, la mano incriminata.
Il finale è noto, Martinez che si accorcia, poi perde un altro showdown ed infine esce di scena, mentre Moschitta va a vincere la Picca e i 180.000 €.
E via come sempre al mare di critiche, magari degli stessi che solo l’altro ieri osannavano quella 5bet con 9 e 7 che lo aveva ulteriormente lanciato in vetta al chipcount per il final table. Forse è vero, forse si poteva foldare e non inventarsi nulla contro un avversario come Moschitta, aspettando di far valere esperienza e abilità più avanti. Ma questa mano, per quanto importante possa essere, per quanto valore possa spostare, non è criticabile o giudicabile soltanto dalle carte in gioco.
Forse ho un po’ spewato questa mano con Luca, ma non credo di aver giocato questo final table in maniera particolarmente aggressiva. Non avevo davvero nessun sentimento di rivalsa, del resto non è che anche vincendo un singolo torneo live si dimostri chissà cosa.
E’ il solito confine tra genio e sregolatezza, tra talento e follia. E’ la storia della rana e dello scorpione. E’ nella natura delle cose. Non è un fatto di sfide personali, ma forse semplicemente ognuno è fatto alla sua maniera e lo si riporta nello stile di gioco al tavolo. Non avremmo avuto molte grandi vittorie senza grandi spewate, il rischio che si corre ovviamente è perdere mani importanti come questa.
Poi il bello del poker è che tutti possiamo commentare mani che non giochiamo, situazioni che non viviamo, cose che non sappiamo. Ma a me il “genio” piace anche unito alla “follia”. Così come dall’altra parte, stimo “l’equilibrio” insieme alla “costanza”. Martinez e Moschitta non hanno solo giocato una mano di poker, a prescindere da chi poi l’ha vinta. Hanno mostrato due caratteri possibili, due modi di vivere il poker, due persone diverse ugualmente valide.
E’ possibile dire tutto questo soltanto parlando di una mano di poker? Come ho detto, è il bello del poker. Ognuno può commentare quello che vuole.
Intanto Visdiabuli ci scherza sopra su Facebook: “Ragazzi scusate ho visto male le carte, pensavo di avere 5 e 2!” è il primo commento dopo l’eliminazione… e poche ore dopo arriva questa come foto del profilo.