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Alla scoperta del Rio: gli odori e i sapori della Poker Kitchen
Tra gli ambienti del Rio che ospitano le WSOP, se cercate un giocatore durante la pausa cena di un torneo dovete andare alla Poker Kitchen.
Qui, infatti, la maggioranza dei player si rifocilla per ricaricare le energie e fare il pieno di calorie durante i momenti morti dal gioco.
La Poker Kitchen è un enorme stanzone lungo 59 passi (corti, considerata l’altezza di chi li ha contati) diviso da separè in due macroambienti, a cui si accede dalla prima porta a destra del corridoio principale del Rio.
Non appena vi si mette piede, l’olfatto è pervaso dal suo odore inconfondibile, un mix indefinito che alla lunga può infastidire fino a diventare nauseabondo.
Nei sette stand in cui gli inservienti (per la maggior parte di origine ispanica) servono il cibo, partendo dal carrello girevole di accesso troviamo:
– Cucina giapponese: qui vengono serviti piatti con pollo, manzo o salmone, con l’accompagnamento di riso, broccoli e insalata.
– Banco zuppe: zuppe di patate e con noodles, brodi di carne e vegetali.
– Cucina cinese: i classici involtini primavera, spaghetti di soia, riso, fagiolini, petti di pollo impanati dal sapore dolciastro.
– Cucina messicana: tacos o quesadilla con carne di pollo o manzo accompagnata da fagioli e riso e tre salse (guacamole, di pomodoro, piccante).
– Banco insalate: qui si ha la possibilità di mangiare un po’ più salutare. Le vaschette sono ripiene di ingredienti che si possono aggiungere a piacimento alla propria insalata: olive, tonno, feta, pezzi di carne ecc.
– Junk food americano: il classico hamburger o hot dog con patate fritte.
– Stand milk-shake: frullati di ogni tipo con la possibilità di aggiungervi energizzanti e integratori vitaminici al costo di mezzo dollaro.
Il resto della sala cibo è occupato da frigoriferi con frutta fresca e panini all’italiana (così vengono chiamati, ovviamente il nome sembra usato a sproposito), da un banco forno di pizza Pizza Hut e da cinque frighi in cui si trovano bibite dei più svariati tipi (ma manca l’acqua frizzante…).
Davanti alle casse per pagare c’è anche un raccoglitore per gli snacks.
I prezzi partono da 8 dollari per un milk shake, una pizza con formaggio o una quesadilla senza carne, e possono arrivare a 14 dollari per piatti più ‘sofisticati’.
Subito dopo aver pagato, i giocatori vanno a mangiare nella sala attigua dove, prima di sedersi ai tavoli, si riforniscono di posate, tovaglioli di carta e, se vogliono, uno stuolo di salse e salsine di tutti i gusti.
La sala da pranzo conta 39 tavoli da quattro posti ciascuno ed è perimetrata da piante e secchi dell’immondizia.
Nelle pause dei tornei con migliaia di iscritti è difficile trovarvi un pertugio libero.
Qui però si ha l’occasione di sedersi a mangiare coi player e di scoprire le loro abitudini culinarie, di cui vi racconteremo meglio nei prossimi giorni.