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Bad Beat Therapy: raccontami la tua mano per 1 $ al minuto
Mark è un tipo molto simpatico, un pacioccone dal viso bonario. Il suo stand non è nel corridoio centrale del Rio, ma in uno di quelli laterali, tra la Poker Kitchen e la Brasilia Room, e se ne sta a parlare al microfono della sua radio sul web, Fifth Street Radio, con la tipica inflessione dell’americano “motor mouth” che pronuncia infinite parole al minuto: ne ho visti tanti così in questi giorni.
Eppure nel suo angolo di Rio c’è qualcosa di magico, e tutti quelli che passano si fermano a fotografare uno dei cartelli del suo stand. Più che un cartello, è una piccola lavagna nera, e con i gessetti colorati c’è disegnata una faccina triste, contornata dalle scritte: “Bad Beat Therapy – Share your pain – $ 1 per minute”
Ripreso anche dalle telecamere ufficiali WSOP in più occasione, e finito in TV su ESPN e poi anche da noi su PokerItalia24, Mark non si monta certo la testa: “E’ partita qualche anno fa come un’idea stupida, per gioco. Poi abbiamo avuto decine, anche centinaia di player che venivano a raccontarci le loro peripezie. Ma io la prendo ancora come un gioco: il mio lavoro è la radio.”
Ma anche Fifth Street Radio deve parte della sua popolarità proprio alla questione dei consulti “psicologici” per i pokeristi. “Effettivamente da quando abbiamo cominciato a farci raccontare le bad beat, si è sparsa la voce, e abbiamo aumentato molto gli ascolti. Abbiamo ottenuto varie sponsorizzazioni con brand di abbigliamento, tavoli da poker, e tanti altri ancora.”
A questo punto non mi riesco a trattenere, e devo per forza di cose chiederglielo: qual è la storia più pazza che gli abbiano mai raccontato? Mark è un vero entertainer e, con grandi doti da attore, fa finta di pensarci qualche secondo, come quando al tavolo si mandano i resti con due assi. Poi ride e attacca di nuovo: “Potrei raccontarti mani di tutti i generi, quads contro scala colore, scoppi col mono-out da centinaia di migliaia di dollari, ma sono poi tutte uguali. Però mi ricordo questo tizio che comprò in anticipo cinque minuti di tempo e iniziò ad urlare. Hai presente quanto sono lunghi cinque minuti di urla? Non è possibile, ho perso tre colpi all’80% nello stesso torneo, diceva, e non si sedeva nemmeno sul divano, se ne stava in piedi a sbracciarsi.”
Mi fa l’imitazione del player che agita le braccia, ci facciamo una risata, e si continua: “Poi ha iniziato ad andare sul pesante e offendere i poker player più famosi. Phil Hellmuth è uno stronzo! Erick Lindgren è un bastardo! Annette Obrestrad… non ti dico nemmeno come l’ha chiamata. E la cosa più divertente di tutte? Al termine dei cinque minuti ha tirato il fiato, io ho aperto bocca per la prima volta per chiedergli come si sentiva, e mi ha risposto che stava bene, che si era sfogato del tutto, e se ne è andato via con il sorriso!”