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WSOPE Londra Main Event – Day 2
Si riparte in 179 dai bui 250/500. Dopo la 2 giorni che ha splittato il field in 2 tranche a causa degli angusti spazi offerti dal Casinò Empire, finalmente tutti i superstiti si mischiano e si amalgamano pronti a darsi battaglia nella giornata che, inesorabilmente, inizierà a stabilire le quote dei favoriti per la vittoria finale. Storicamente infatti il Day2 è quello che, come un forte vento di Tramontana (che qui soffia anche fuori dal casinò), spegne i fuochi di paglia o alimenta definitivamente le scintille destinate a diventare incendi che cambieranno la geografia del poker europeo.
Purtroppo il pomeriggio inizia decretando la fine dei sogni per i portacolori azzurri. Marcello Marigliano abbandona con due sfortunate mani dove si trova sempre a combattere contro delle overpair avversarie mentre Marco Traniello (ieri in finale di giornata molto vicino ai 100.000 avendo eliminato la detentrice Obrestad) rimasto cortissimo poco dopo il siciliano e manda tutto con coppia di 4 puntualmente scoppiati da un Q 9 suited che lega la regina al turn.
Un abbraccio e la certezza di rivederli presto in pista nelle posizioni che gli spettano. Cedono il passo il leone Brunson e il rampante Helmuth jr a favore di tanti ragazzini terribili tra cui citiamo Justin Smith e Soren Kongsgaard. Per l’altra metà del cielo abbandonano con onore Jennifer Tilly e Vanessa Rousso.
Tilly, al contrario della collega già molto in difficoltà nel corso del Day1A, si mett in grande evidenza prima di venire risucchiata nel limbo delle anime in pena.
Risalgono invece con tenacia Vicky Coren, (già trionfatrice in passato), e la meravigliosa Erika Schoenberg titolare, oltre che di un corpo concepito da una mente superiore, di un gioco fatto di improvvise accelerazioni e spiazzanti slow-play illeggibili per gli avversari.
Arriva la pausa cena quasi a celebrare la discesa del rooster sotto le cento unità e purtroppo alcuni campioni del calibro di NGuyen, Fitoussi e De Wolfe sono già nei costosissimi ristoranti di Leicester Square a deliziarsi con la ipercalorica cucina britannica.
Alla ripresa l’attenzione si sposta su chi, vuoi per una bella serie in rush, ( Philippe Rouas su tutti ) o per un continuo macinare chip già da ieri, (Negreanu,Towsend e Adams) ha varcato la chiarificatrice soglia dei 200.000 che, con i big blind a 1.000 permettono ampio margine di manovra sui continui all-in degli short di turno. All’ultimo livello di giornata (circa mezzanotte) si presentano in 76 ed è forse proprio l ora delle streghe che fa ritrasformare in zucche ben 11 giocatori che non vedranno quindi il Day3. Sono le 01.00 quando un mostro sacro del calibro di Erik Seidel decide di issarsi a chip leader con oltre 280.000 e uno slowplay con A K da cineteca.
I nomi iniziano a pesare come e più degli stack e John Juanda macina lentamente giocatori e fiches con anche qualche colpo di fortuna quando con A K suited contro…A K di Kelly Kim in show down preflop chiude colore al river.
Alla fine della giornata sono 65 i supersiti per un average che supera i 100.000, cifra importante ma quasi triplicata da Seidel e decisamente alla portata di Negreanu Adams e Bloch su tutti..Comunque quando ci si trova a 30 dalla bolla nessuno può dormire sonni troppo tranquilli.
Ma domani è un altro giorno e si sa la notte porta consiglio…agli short!!!
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Federico Righi