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Alessandro “Jandro27” Sarro alla Pokeropoly Cup: “Il torneo live perfetto? Massimo 200 giocatori”
La Pokeropoly Cup esordisce al Casinò di Venezia nel giorno degli innamorati e regala una formula di torneo che richiama un field più di qualità che di quantità.
L’eccellenza viene regalata da molti volti noti sia del gioco live che di quello online: Rocco Palumbo, braccialetto WSOP, Sergio Castelluccio, protagonista dell’ultimo Main Event alle World Series, e poi Gianluca Trebbi, Matteo Fratello, Enrico Mosca, Alessandro Minasi, Michele Limongi, Saman “OttoDix” Ziarati, Paolo Petrucci, Chrstian “ninetto1989” Nuvola, Luca “steva10” Stevanato, Alessandro “bubukonan” Fasolis e Alessandro “Jandro27” Sarro.
Proprio a quest’ultimo, membro del team Pokeropoly, abbiamo posto alcune domande:
IPC: Come giudichi la scelta del buy-in di questo Main Event Pokeropoly? La quota da 1.000+100€, un tempo era un classico, ma ora non è molto in voga. Un ritorno al passato?
AS: Onestamente credo che per un professionista di poker questa quota d’iscrizione sia il giusto equilibrio tra necessità di investimento contenuto e possibilità di guadagno vantaggioso. Non dimentichiamoci che ogni evento comporta notevoli spese di viaggio, vitto e alloggio per chi gira in Italia o all’estero a caccia di gloria e, soprattutto, di un un profitto. Probabilmente un buy-in più basso comporterebbe più problematiche, principalmente la mancanza di un montepremi incentivante e profittevole. Al contrario un buy-in doppio potrebbe incidere troppo sul bankroll in un periodo di bad run.
IPC: Quali sono le tue considerazioni sui tornei live e la loro giocabilità? Quanto conta il field e con che avversari preferisci incontrarti?
AS: Anche in base a quanto appena detto, per me è evidente che i tornei low buy-in richiamano un field troppo elevato, dove anche se si ha il vantaggio di una qualità media inferiore, si trovano gli svantaggi di un numero notevolmente maggiore di colpi chiave da affrontare e, punto fondamentale della questione, si rischia quasi sempre di arrivare anzitempo al collasso di una struttura di gioco. Eventi come questo di Pokeropoly, invece, hanno un field di qualità ma numericamente limitato. Dunque preferisco assolutamente questa seconda soluzione, perchè la struttura nelle fasi calde non collasserà e, comunque, i premi saranno interessanti. Il numero massimo di contendenti deve aggirarsi tra i 150 e massimo 200, almeno per i miei standard.
IPC: Che ne pensi delle nuove formule come la struttura Accumulator?
AS: La formula Accumulator mi piace molto e ritengo che sia +EV per i giocatori skillati. Tuttavia per come è strutturata attualmente è davvero dispersivo. Mi spiego meglio. Per un giocatore che grinda online è un problema rinunciare a tre giorni consecutivi di gioco nelle room per partecipare a tre faticosissimi Day 1 che logorano comunque le energie anche fisiche e mentali. Probabilmente per i professionisti dell’online la formula Accumulator sarebbe perfetta se si limitasse a due sole giornate predisposte all’accumulo. Nel lungo periodo risulterebbe decisamente favorevole e gradita.
IPC: Hai già sfogliato il calendario WSOP? Parteciperai?
AS: Alle World Series Of Poker ho già dato e non sono per nulla convinto che mi ripresenterò quest’anno. Las Vegas e i campionati del mondo sono un’esperienza magica e affascinante che nessun professionista di poker deve farsi mancare in carriera, ma non è assolutamente profittevole. Il ritorno economico tra tasse, spese di viaggio, di vitto e di svago è decisamente -EV nella maggior parte dei casi. Diciamo che forse potrei partecipare al Main Event. Ma deciderò all’ultimo secondo, qualora dovesse balenarmi una voglia irresistibile a cui proprio non si può dire di no.