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Wsop 2014 – Max Pescatori ITM al 2-7 draw lowball: “E’ come il poker all’italiana… al contrario!”
Gli ultimissimi eventi lo avevano lasciato con un pizzico di amaro in bocca, specie quel 173 posto nell’evento #31, un No Limit Hold’em da 1.500$, con 1.631 players e 171 ITM.
Nella giornata di oggi, però, il capitano del Team Pro di Poker Club Max Pescatori è tornato a centrare un ITM chiudendo 27°, per 2.837$, il 2-7 draw lowball, disciplina particolarmente tecnica che ricorda, come ammette lo stesso Max, il poker all’italiana di una volta.
Il “pirata” è stato l’unico azzurro a schierarsi in questo torneo che, nonostante il buy-in “popolare” (1.500$), ha visto protagonisti anche stelle mondiali come Eli Elezra, Joe Choeng e Phil Hellmuth.
Che Max sia un amante delle varianti non lo scopriamo certo oggi. Il quinto posto all’H.O.R.S.E. di mercoledì scorso, che gli ha permesso di salire in cima alla all time money list italiana, è solamente uno dei tanti risultati “extra hold’em” centrati in carriera dal milanese trapiantato da vent’anni a Vegas.
“In Italia non c’è mai stata una vera e propria cultura della varianti. Il poker è legato al boom del Texas Hold’em No-Limit. Negli States, anni fa, se si voleva giocare con i migliori bisognava effettuare lo ‘step up’: le partite più belle erano infatti tutte mix games.”
In questi giorni proveremo ad analizzare singolarmente le varie discipline in cui Max sarà impegnato. Per quanto riguarda questo 2-7 (single) draw lowball, come detto in apertura, la presentazione viene immediata: “E’ un po’ come il poker all’italiana – spiega Pescatori – c’è soltanto un giro di cambio (draw), ma in questo caso bisogna realizzare il punto più basso (lowball). Si tratta però di un gioco No-Limit ed è dunque leggermente diverso dal classico poker a 5 carte. Nel 2-7 draw lowball l’arte del bluff diventa dunque indispensabile, ben più che in altre specialità. Originariamente questa disciplina si giocava quasi esclusivamente a Los Angeles; una volta giunta a Las Vegas è diventata una delle più apprezzate. Qualche anno fa l’evento era da 10.000$ di buy-in e quello era davvero uno dei braccialetti più ambiti dai player americani“.
Le ultime 7 mani perse consecutivamente (!) hanno condannato Max all’eliminazione prematura, ma l’ITM può essere comunque una minima gratificazione per le ore giocate: “E’ sempre frustante restare al tavolo 10 – 12 ore e poi uscire ad un passo dai premi. Questo torneo poteva andare meglio, ma quantomeno qualcosa ho incassato. Ad ogni modo in queste WSOP mi sento già molto più sereno dello scorso anno: quel quinto posto all’H.O.R.S.E è stata una grande iniezione di fiducia per tutto il prosieguo di questi campionati del mondo.”