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WSOP 2014 – Rimonta da leggenda, poi lo schianto in bluff: Mustapha Kanit chiude quinto al 5.000$ 8 handed
Pazzesco. E’ probabilmente questo l’unico aggettivo in grado di descrivere la prestazione di Mustapha Kanit nel 5.000$ No-Limit Hold’em 8 handed, e allo stesso tempo l’andamento del suo final table.
L’abbiamo mancato ancora. E questa volta, più dei suoi tavoli finali della scorsa settimana, più della cavalcata di Dario Sammartino, sembrava davvero fosse quella buona per tornare a liberare quell’urlo che spetta ai campioni.
“So’ segnali!” Per tutto la durata dell’atto conclusivo del torneo, la curva azzurra capitanata da uno scatenato Roberto Sabato ha provato a trascinare Mustapha oltre ogni ostacolo, urlando dagli spalti ogni genere d’incitamento. So’ segnali, già. “So’ segnali” perché Musta era rimasto con 1 solo bb ed era incredibilmente tornato a giocarsela.
Dopo una strepitosa performance a 2 tavoli left, Musta incappava in un inizio di final table da incubo. Il piatto che può cambiare tutto arriva in men che non si dica, alla decima mano: apre Yoon, tri-bet Kanit, cold-4-betta Bergman, 5-betta Musta, all-in e call. K-K per noi Q-Q per l’americano, ma il board Q84 Q A ci lascia di sasso.
Siamo nuovamente all-in poche mani dopo e ci giochiamo un flip: KJ contro 1010 di Cousineau. Il flop 910Q vale subito una scala per il nostro alfiere che deve però soccombere dinanzi ad un 9 al turn che regala il full all’avversario. Il 10 al river sembra veramente farci capire che non era il nostro final table. Sì, ancora poker contro.
Scriviamo “era” perché dopo questo pot Musta resta con 27.000 chips, esattamente un bb più tre chips gialle (da 1.000) e la fine sembra inevitabile. Invece, come i vecchi saggi insegnano, a chip’n’chair, finché c’è anche una sola chips c’è sempre un pizzico di speranza.
E accade l’impensabile: triplo double up in serie. Prima vinciamo Q – 3 contro A – 9 (3 flop), subito dopo A – Q contro 10 – 10 (Q flop) e ancora 10 – 10 contro A – 7. Si torna sulle 600.000 chips. So’ segnali.
Pochi minuti dopo siamo nuovamente all-in. Ce la giochiamo al 30% contro il tedesco Pfutzenreuter: A7 contro 77. Il board, però, è ancora azzurro: A al flop e A al turn che ci rende nuts.
Capiamo che la rotta è definitivamente invertita quando vinciamo un altro piatto, in un coin flip nudo e crudo. Questa volta siamo noi ad avere 7 – 7 e affrontiamo A10. Nonostante il board J69 K, il river è un K che ci lancia oltre il milione.
Ora siamo praticamente pari stack con Josh Arieh e Josh Bergman a 1.300.000 circa. Kurshumi arranca a 400.000 mentre Yoon è chipleader ad oltre 2.500.000. Ed ecco che arriva quello che ora non puoi proprio aspettarti: apre Yoon 65.000 da bottone, chiama Mustacchione da small blind. Flop A87. Check, bet 65.000, call. Turn 3. Check, bet 150.000, raise a 345.000 per Kanit e call. River K e il nostro portacolori va all-in per circa 875.000 gettoni. Yoon va in the tank: pensa, pensa, pensa e alla fine chiama. E purtroppo ci azzecca. L’americano gira AQ e il ragazzo di Alessandria è costretto a muckare la sua bilatera mancata ( 56 ).
Musta, visibilmente frastornato, ha preferito non lasciare dichiarazioni a caldo. L’amarezza, questa volta, ha prevalso anche in uno come lui, tutt’altro che propenso a far trasparire le emozioni. Restano i 128.862$ e una conferma che assume proporzioni mondiali. Per il braccialetto, però, ci sarà ancora da attendere. Peccato davvero. Evidentemente anche i segnali erano in bluff.