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WSOP 2014 – Suriano da leggenda: vince il BRACCIALETTO al 10.000$ Heads-up!
Non è stata una vittoria, è stato un trionfo.
Dopo un percorso meraviglioso, Davide Suriano completa l’opera e mette le mani sul trofeo che ogni pokerista sogna.
E’ braccialetto. Ed è un braccialetto strameritato perché arriva in uno dei tornei più complicati dell’intera rassegna al termine di un percorso che lo ha messo dinanzi a dei veri e propri mostri sacri della specialità.
Stavolta i segnali c’erano tutti. Gli occhi di Davide non mentivano. Una concentrazione da veterano. Un’aggressività devastante. Una freddezza scandinava, altro che pugliese. Sam Stein, l’ultimo ostacolo tra lui e la gloria, è stato letteralmente annichilito: mai l’americano è riuscito a opporsi alla valanga Suriano. Mai è riuscito a sopravanzare il nostro alfiere e mai, quest’oggi, ci sarebbe potuto riuscire.
C’era un’elettricità diversa. Gli amici di Davide – il gruppo della scuola “Zizi” – hanno fatto sì che quest’energia si potesse respirare nell’aria per l’intera durata dell’Heads-up. E quando siamo andati in vantaggio, allungando sempre più, abbiamo capito che il trionfo sarebbe stata solo una questione di tempo.
Avanziamo, avanziamo, avanziamo. E il primo showdown è già quello decisivo, la mano che resterà scolpita negli annali ed eternamente nel cuore di Davide. Apriamo a 125.000 e Stein va all-in per 1.175.000. Suriano in cuor suo starebbe già per snappare, ma saggiamente chiede il conteggio dell’avversario. Non ci sono dubbi: è un call.
A10 per noi, K7 per l’americano. Flop: 310J. Turn A. No, non è ancora finita. Una Q regalerebbe la scala a incastro a Stein. I cuori di tutti gli azzurri in sala si fermano…
C’è un’energia diversa. River 5.
Davide resta immobile, gli amici si catapultano verso di lui. “Ma davvero l’ho combinata così grossa?” si starà ripetendo in testa. Sembra spaesato, è in chiaro stato confusionale. Chissà quanti pensieri davanti agli occhi. Oltre al braccialetto ci sono anche 335.553 croccantissimi dollari, “ma dei soldi ora non m’importa nulla…”.
Ecco la VIDEO INTERVISTA ESCLUSIVA:
httpv://www.youtube.com/watch?v=T0AnC5OV51M
I flash e le interviste lo rintronano ulteriormente. Poi arrivano le foto con il braccialetto, e in un attimo cambia tutto: Davide alza il pugno al cielo e lancia un grido di gioia e liberazione.
Era il 27 giugno 2012, quando Rocco Palumbo ci fece esultare per l’ultima volta. 100 settimane dopo, o poco più, siamo nuovamente campioni del mondo. Una vittoria, anzi no, un trionfo.
Foto di Futura Tittaferrante