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WPTN – The hand of the tournament, Dato: “Al turn betto piccolo… perché so di essere al 96%!”
Dopo una lunga fase di stallo, l’atto conclusivo del WPT National Venice targato Gioco Digitale viene scosso da una mano a 3, perla assolutamente rara per un final table di questo calibro.
Protagonisti del colpo Andrea Dato, Amedeo Chieregato e Andrea Vitale, che nonostante sia il player out del colpo in questione, recita un ruolo da comprimario nell’evoluzione dello stesso.
Ci troviamo a 5 left e i blinds sono 40.000/80.000, ante 10.000.
Andrea Dato apre le danze a 160.000, si adegua Chieregato da cutoff e fa altrettanto Vitale da big blind.
Il flop recita K44 e Andrea Vitale decide di donkbettare a 240.000. Dato, senza pensarci troppo, rilancia a 500.000. Amedeo Chieregato chiama piuttosto velocemente.
La parola torna a Vitale che decide di andare all-in per 540.000 chips. Il rilancio non supera il minimo consentito e sia Dato sia Chieregato non hanno il permesso di rilanciare ulteriormente. Entrambi aggiungono le 40.000 chips aggiuntive.
Il turn è un J. Dato si trova con uno stack da circa 1.000.000 su pot da circa 1.600.000. La bet è di 300.000 chips. Chieregato non ci pensa un attimo e chiama ancora.
Il river è un K sul quale Andrea bussa. Chieregato riflette qualche secondo e dichiara l’all-in. “Ma dai! – esclama Datino gettando le carte nel muck.”
Chieregato mostra K10 e si assicura il pot: Vitale ha infatti 10J per un flush draw bucato (migliorato in una inutile doppia coppia).
“Cosa avevi, Andrea? – chiedono tutti al tavolo. “Avevo gli Assi! Guardatele!”. Pierangelo Cancian gira le carte ancora riconoscibili sopra il muck e scopre proprio AA.
Dato concluderà il suo torneo di lì a poco, ma noi gli abbiamo subito rubato un commento a caldo sulla mano che lo ha virtualmente condannato alla quarta posizione conclusiva.
“Direi che da commentare c’è ben poco! Il mio avversario non ha probabilmente tenuto in considerazione il fatto che stessi puntando con un altro player già in all-in… E non posso che avere una mano migliore della sua! Ovviamente quando chiama al flop sono contentissimo: qui può avere solamente un K o l’unica combo del mazzo alla quale sono indietro, ovvero 4-4. Ma la sua action piuttosto rapida faceva decisamente propendere per la prima opzione!”
In molti potrebbero chiedersi il perché di quella size così piccola al turn (300.000 su 1.600.000):
“Anche al tavolo mi hanno domandato perché non ho bettato più lungo al turn. Beh, essendo convinto che Chieregato non possa avere più di un K, betto piccolo per cercare di estrarre ulteriore valore e non posso essere minimamente spaventato dal river visto che il mio avversario dovrebbe avere al massimo 2 outs e solamente il 4% di chances di vittoria! Capisco che il piatto sia già grande, ma se mi ‘impaurisco’ in una situazione del genere allora è meglio che smetta di giocare. Purtroppo è caduta proprio la sua. Cade 4 volte su 100, ed è caduta…”
E il vostro parere? Credete che in un momento così delicato del torneo Andrea sarebbe dovuto andare all-in al turn ed evitare ogni genere di rischio? Ditecelo sulla nostra pagina Facebook!