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Tilt Poker Cup Venezia – Dimmi come metti le chip e ti dirò che giocatore sei!
Il Day1 A della Tilt Poker Cup è ormai passato in archivio, una giornata che ha visto partire anche ‘evento H.O.R.S.E. con Max Pescatori, Giovanni Rizzo e Geo Maresca in prima linea.
Nonostante un fastidioso problema di connessione che dalla mezzanotte in poi ha creato non pochi disagi, ci siamo dati da fare in giro per i tavoli a caccia di qualche spunto interessante per i nostri lettori.
In un field composto da tanti amatori le curiosità non mancano di certo, a cominciare dal modo col quale i giocatori sistemano il proprio stack.
Si dice che la disposizione delle chip al tavolo possa, in alcuni casi, indicare con buona approssimazione le caratteristiche di gioco di chi abbiamo davanti.
Abbiamo identificato sei tipologie differenti, chiedendo agli altri giocatori di farci una breve descrizione del loro avversario e… ecco il risultato!
1) Nitty:
Chip ordinate per valore crescente da destra a sinistra: a detta dei suoi avversari un vero e proprio tombino. Non butta via una chip e quando va avanti ne colpo difficilmente avrà qualcosa che non sia un punto nut o giù di li.
2) Fish:
Chip divise per valore in piccole pile, che occupano gran parte dello spazio a disposizione al tavolo. La descrizione più precisa ci arriva da Fabio Scepi, seduto con questo giocatore per tutta la giornata e protagonista di una curiosa intervista video con il nostro Marco Fava: “Gioca quasi tutte le mani. Tende ad arrivare al river ad ogni coosto e overbetta anche su piatti bassi quando ha il punto, per la serie ‘meglio portarlo a casa subito’. Nelle ultime mani ha sempre chiuso al river ma appena il vento comincerà a cambiare potrebbe rivelarsi una miniera d’oro!”
3) ABC Player:
Una pila unica con chip divise per valore disposte verticalmente. Chi si è trovato al tavolo con lui non ha avuto esitazioni a definirlo un giocatore piuttosto solido, che gioca sempre e solo per valore senza mai inventarsi giocate fuori dalle righe.
4) Calling Staton:
Chip ordinate e divise per valore. Ma attenzione, quelle di valore inferiore stanno davanti mentre quelle più grosse sono giacciono in fondo schiacciate dalle altre. Come se il giocatore in questione non fosse disposto ad investirle facilmente, e infatti ecco cosa dicono di lui i suoi avversari: “Entra nella maggior parte dei piatti, preferisce il limp al raise. Non ha difficoltà a passare quando non ha nulla ma con un po’ di valore tende a pagare“.
5) Tight Aggressive:
Disposizione originale: una lunga pila orizzontale divisa per valore crescente da destra a sinistra. Il protagonista si descrive da solo con poche parole: “Gioco molto chiuso ai primi livelli, quasi sempre per valore. Quando entro nei piatti tendo a rilanciare piuttosto che limitarmi al call”.
6) Loose Aggressive:
Una delle disposizioni più classiche, con chip divise per valore e la tendenza a sovrapporre le pile. Segno di un giocatore abituato ad accumulare tante chip sin dalle prime fasi di gioco. Marcello Montagner si è scontrato più volte con lui ne corso della giornata e infatti non esita a definirlo il tipico ‘Loose Aggressive’:”Gioca tantissimi piatti in aggressione e 3-betta con estrema facilitàGioca un po’ loose ma con cognizione di causa; difficile da affrontare”
E voi cosa ne pensate, riconoscete in queste disposizioni qualche peculiarità al tavolo? Scriveteci sulla nostra pagina Facebook!