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il 1 Mag 2015

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Tilt Poker Cup – Braccini tra chipleading e spot critici: “Non ha senso giocarsi un coin flip a inizio day1!”

Tilt Poker Cup – Braccini tra chipleading e spot critici: “Non ha senso giocarsi un coin flip a inizio day1!”

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E’ stato uno dei grandi protagonisti del day1b di questa Tilt Poker Cup.

L’ex Team Pro di Poker Club Carlo Braccini ha sfoderato la consueta prestazione solida ed è riuscito a chiudere in seconda posizione nel count odierno.

Che fosse la sua giornata lo si è capito già nei primissimi livelli. L’eugebino è partito a razzo macinando chips su chips sin da subito. La conferma arriva già al secondo livello quando Carlo si ritrova con K6 e il suo avversario annuncia l’all-in su board KQ7 KK

“Grazie a quel colpo sono riuscito subito a double-uppare. Da lì è filato tutto liscio e ho continuato a salire fino a portarmi chipleader a metà giornata. Un altro piatto ricchissimo sono riuscito ad accaparrarmelo ai danni di Amedeo Chieregato. Apro con coppia di 5, lui tribetta e io gioco. Al flop casca 852 e dopo una serie di rilanci finiamo ai resti. Lui mostra K-K ed io sfondo il muro delle 100.000 chips”.

Siamo solo al terzo livello di giornata e Carlo, che vanta già uno stack triplo rispetto a quello di partenza s’imbatte in uno spot davvero insolito:

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“Blinds 100/200, Utg rilancia 500, mp rilancia 1.700, io chiamo con J-J e fa lo stesso il bottone. Original raiser decide di andare direttamente all-in per 24.000 chips! Il primo flatter passa ed io, pur avendo oltre 100.000 chips, passo piuttosto velocemente. L’ultimo giocatore decide invece di chiamare! Original raiser mostra A-Q mentre il bottone ha A-K. Al Flop scende KJ2! Al tavolo ho dichiarato di aver passato J-J e alcuni player hanno criticato questa giocata vista la profondità del mio stack. Sinceramente credo sia una follia investire 120 big blinds al terzo livello di un torneo come questo! Nella migliore delle ipotesi potrei essere in coin flip, ma anche se il board avrebbe premiato la mia mano non penso di aver sbagliato…”

Quella di Carlo sembra dunque una marcia continua verso la chipleading assoluta, ma un brutto colpo a poche mani del termine di giornata lo azzoppa leggermente. Nonostante ciò, Carlo riesce infine a risalire – e chiudere a 107.000 chips – sfruttando l’immagine che si è creato durante l’intero pomeriggio.

“Ho giocato davvero solido, ma qualche mano da ‘spewer’ ogni tanto la faccio anche io. Durante l’ultimo livello di giornata ho aperto con 26 ricevendo tre call. Su flop JJ8 decido di c-bettare half pot e chiama solamente un player. Turn 4 e sbarrello nuovamente. Lui passa e io mostro… Quando gli showdown sono avversi bisogna esser bravi anche a sfruttare questi piccoli trucchetti!”

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