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WSOP – Il chipleader del Main Event e quella volta che vinse senza sapere le regole…
C’è un cinquantenne al tavolo finale del Main Event WSOP 2016, ed è il giocatore con più chip di tutti gli altri. E’ Cliff Josephy il chipleader dei November Nine, il giocatore con più anni sulle spalle e senz’altro anche esperienza da vendere grazie ai suoi due braccialetti WSOP.
Non fa mistero della sua età il simpatico Cliff: gli avversari lo hanno bonariamente schernito durante il corso del Main Event. “I miei amici mi hanno detto di stare attento a te, ma non capisco: sei così vecchio! Guarda tutti quei capelli bianchi“ commentavano tra le risate i compagni di tavolo, mentre lui faceva spallucce: “Che ci posso fare, sono rassegnato, gioco anche il Seniors Event”
Ma dietro la chioma argentata si nasconde un soggetto che non ha nulla da invidiare ai “giovincelli”, anzi, spesso ha avuto qualcosa da offrire loro. Grazie ai successi nella finanza prima, e poi nel poker online agli albori del gioco via internet – con la facciata dello storico nickname “JohnnyBax” – Josephy nei primi anni duemila ha accumulato un buon capitale, e da bravo investitore ha saputo capitalizzare al meglio investendo nel mercato del poker che già conosceva bene.
In società con Eric Haber detto “sheets“, Cliff ha foraggiato decine di giocatori di poker, investendo in modo massiccio nello staking di tantissimi ragazzi che già si erano fatti notare ai tavoli di poker online. Una “scuderia” in piena regola quella di JohnnyBax e Sheets: un utente del famoso forum 2+2 afferma che “non mi stupirebbe se a metà della decade 2000 quei due avessero finanziato qualcosa come il 5% del field delle WSOP.”
Gli investimenti si sono rivelati fruttuosi, e non poco: quando Joe Cada nel 2009 vinse il Main Event WSOP per un premio di più di otto milioni, indovinate chi c’era a finanziare l’allora ventunenne del Michigan? Solo con questo successo i due hanno raggranellato metà della vincita di Cada, ovvero quattro milioni di dollari e spiccioli.
Ecco Cliff, con qualche capello bianco in meno, abbracciato al suo “cavallino” in procinto di vincere l’heads-up contro il bravo e fortunato Darvin Moon.
Ma le strane storie della vita di Cliff Josephy non finiscono certo qui. Tra i due braccialetti da lui conquistati il primo, un evento WSOP Seven Card Stud vinto nel 2005, è del tutto particolare.
Dopo aver vinto il torneo, infatti, Josephy ha subito rilasciato una incredibile dichiarazione: “Ero venuto a Las Vegas per giocare a Hold’em, fino a un’ora prima dell’inizio del torneo non sapevo nemmeno come si giocasse a Stud! Ero appena stato eliminato da un torneo di Hold’em in una brutta mano e ho visto questo evento di Stud sul tabellone. Ho chiesto consigli ad alcuni amici che hanno già vinto braccialetti, e mi hanno risposto di non giocare la mia mano ma di guardare molto di più quella dell’avversario, cose del genere.”
E, mentre il braccialetto d’oro veniva allacciato al suo polso, ha aggiunto: “Mai mi sarei sognato di vincere questo evento. Ai tavoli di Stud trovi bravi giocatori, non è come a Hold’em dove metti tutte le chip in mezzo al tavolo e un donk a caso ti chiama con 10-3 di quadri. La gente che si iscrive a un torneo di Stud sa molto bene quello che fa… a parte me, ovviamente!“
La sua impresa è stata poi replicata qualche edizione WSOP dopo: è stato proprio l’anno scorso, infatti, che il buon Christian Pham si è iscritto al torneo sbagliato ed è riuscito comunque a laurearsi campione di 2-7 Single Draw conquistando il braccialetto WSOP!