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Antonio Cosentino racconta la sua avventura al Millions: “Non pensavo di emozionarmi così tanto!”
E’ arrivato qui a Nottingham carico di speranze e con un stack importante per affrontare al meglio il Day3.
Antonio Cosentino, amatore ma soprattutto amante delle due carte, ha chiuso la sua avventura in 34° posizione dopo esser stato per lunghi tratti del torneo nelle parti alte del count.
Sebbene la sorte gli abbia chiuso le porte proprio sul più bello Antonio ha poco da rimproverarsi e anzi, a giudicare dalla sua espressione rilassata e composta, non si direbbe che sia stato appena eliminato:
“E’ stata un’esperienza bellissima, – esordisce Cosentino – gioco da un po’ di anni e questo è stato di gran lunga il torneo più bello che abbia mai fatto: l’organizzazione è stata perfetta, credo che sia questo il futuro del poker live.”
Con questo intendi la scelta di combinare due fasce di buy-in grazie ai Phase di qualificazione?
“Si, sicuramente si tratta di una scelta vincente come si è già visto dal successo ottenuto qui a Nottingham. Penso sinceramente che sia solo l’inizio e che in futuro questo formato non possa far altro che crescere. Vorrei cogliere l’occasione per fare i complimenti a tutto lo staff, agli organizzatori e soprattutto a voi che siete stati bravissimi sotto tutti i punti di vista, non ultimo quello umano. Non pensavo a 45 anni di emozionarmi così tanto e regalare a mia volta delle emozioni agli amici che mi hanno seguito fin qui.”
Li abbiamo visti fare il tifo in questi giorni e esultare con te dopo quell’Asso al river che ti ha lanciato verso il Day4 con uno stack importante.
“Si, sono stati davvero fantastici, non posso negarlo.”
Cosa porterai con te di questa esperienza, oltre ovviamente ai 20.000£ di premio che non sono affatto male…
“I soldi vanno e vengono ma ciò che rimane sono le sensazioni dentro e fuori dal tavolo, l’aver conosciuto tante belle persone e l’aver vissuto un sogno. Pensavo che il poker fosse arrivato al capolinea ma dopo questa trasferta ho cambiato completamente opinione a riguardo e per un pokerista è un sollievo sapere che questo gioco non morirà mai. Per non parlare della location, semplicemente favolosa: una delle poker room più belle che abbia mai visto!”
Che dire invece del field e della tua cavalcata?
“Tutti bei giocatori, dal Day2 in poi il torneo è stato molto tecnico e raramente ho visto i giocatori fare follie al tavolo. Poi logicamente quando i bui sono cominciati a salire è arrivato il momento di giocarsi qualche colpo e la fortuna non è stata clemente. Non ho nessun rimpianto per le due mani che mi hanno portato all’eliminazione, si trattava di due colpi obbligati in cui c’era poco di diverso da fare. Tutto sommato fa parte del gioco ed è proprio il bello del poker, d’altronde senza un pizzico di fortuna non si va avanti, al tavolo come nella vita.”
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