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WSOP – I numeri di un Main Event… molto azzurro!
Al termine del day 2 AB del Main Event WSOP possiamo iniziare a tirare le prime somme, che ci dicono che (toccando ferro) questo sembra essere un anno promettente per gli italiani al torneo più importante del mondo!
I conti sono ovviamente parziali, visto che stasera si giocherà il day 2C e solo dal day 3 in poi i player finiranno in un unico “calderone”, ma i paragoni con gli anni passati risultano già parecchio soddisfacenti.
L’anno scorso, per contro, erano stati soltanto cinque i nostri connazionali a passare il turno dopo il primo day 2. Nel 2015, l’anno del final table di Federico Butteroni (che aveva giocato il day 2C) i numeri erano stati altrettanto bassi: anche qui soltanto cinque player italiani a imbustare al termine del day 2AB.
Ovviamente prima di tracciare statistiche precise bisognerà aspettare il termine del day 2C… ma sicuramente la partenza è davvero ottima. Per ritrovare un day 2AB così tricolore bisogna andare indietro fino al Main Event 2014, quando Michele Limongi e Christian Nuvola portarono avanti un gruppone di undici giocatori italiani.
In totale sono stati 49 i player italiani a prendere parte al Main Event, numero che porta l’Italia al tredicesimo posto della classifica delle nazioni partecipanti al torneo. Tra gli 83 Paesi partecipanti al Main in testa ci sono ovviamente gli Stati Uniti seguiti da Canada e Regno Unito; nonostante siano nazioni di piccole dimensioni troviamo in top 10 anche Austria e Israele!
Visto il grande numero di partecipanti americani, ci sono arrivate anche le statistiche sui singoli Stati, con la California in netto vantaggio anche sul Nevada, e soltanto due partecipanti dal fanalino di coda, il piccolo stato del Wyoming che conta appena mezzo milione di abitanti.
Andando a spulciare le altre tabelle sulle quali il personale WSOP ha raccolto le statistiche più interessanti troviamo altre curiosità: sapevate ad esempio che l’età media del giocatore del Main Event è di 40 anni abbondanti? La immaginavate più bassa?
Effettivamente la preponderante compaggine statunitense – circa cinquemila su settemila iscritti – ha un’età media elevata, mentre i giocatori che provengono da altri Paesi sono nettamente più giovani, ma numericamente “pesano” poco nella media dell’intero torneo. Le età comunque variano dai 21 anni appena compiuti al day 1 di Alex Conklin, fino ai 96 anni del veterano William Wachter, ormai da svariati anni il più anziano del torneo dopo la scomparsa del compianto Jack Ury reso famoso da un full house in diretta tv.
Grazie ai 7.221 iscritti totali (6.949 maschi e 272 femmine) questo è il terzo Main Event più grande della storia delle WSOP. Questo numero è stato superato soltanto nel 2010 e nel 2006, l’annata in cui Jamie Gold vinse un premio da record. Annata nella quale ci fu un problema burocratico con i ticket vinti nei satelliti online, che costrinse moltissimi giocatori a iscriversi anche se non ne avevano intenzione, “gonfiando” così il numero dei partecipanti e il montepremi.
Quest’anno con 8.150.000 dollari nel prizepool verranno premiati 1.084 player (ed è record) con un premio minimo di $ 15.000. Il tavolo finale, anche se non si chiamerà più November Nine, sarà comunque tutto milionario, con questo payout:
- 1st $8,150,000
- 2nd $4,700,000
- 3rd $3,500,000
- 4th $2,600,000
- 5th $2,000,000
- 6th $1,675,000
- 7th $1,425,000
- 8th $1,200,000
- 9th $1,000,000
Infine, non è ancora una notizia ufficiale perché mancano poche migliaia di dollari, ma con gli iscritti al day 1B del Little One For One Drop si arriverà sicuramente a superare il record di montepremi per una intera edizione WSOP, arrivando circa a 230 milioni di dollari complessivamente messi in palio, mentre quello del numero di iscritti complessivi ai tornei è già stato infranto con 116.000 iscrizioni.