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Una giornata di multitabling live alle WSOP: il racconto di Antonio barcia961 Barbato
Se c’è qualcuno nel panorama dei grinder italiani che rispecchia in pieno il concetto di “Self-Made-Man“, questi risponde al nome di Antonio Barbato.
“Barcia961” (QUI la sua reg identikit) ha cominciato dal basso, ritagliandosi passo dopo passo la sua credibilità su PokerStars.it a suon di Tournament Leaderboard vinte: una vera e propria macchina da guerra.
Milano-Malta-Vegas
Barcione ha scalato tutti i livelli trasformando quel piccolo investimento iniziale in un bankroll da 3.000€, decidendo successivamente di mollare il lavoro e inseguire il sogno di diventare un poker player professionista.
Sette anni dopo eccolo a Las Vegas a cercare di portare a casa un braccialetto che per lui significherebbe il coronamento di un percorso incredibile. Per la verità il sogno è stato accarezzato già lo scorso anno, con quel runner-up al NLH 6-handed che, inutile dirlo, gli ha lasciato un po’ di amaro in bocca.
L’esperienza sul “dot com” dopo il trasferimento a Malta e la perseveranza in quella che, da passione è diventata professione, lo ha riportato dalle parti di Sin City nel tentativo di ripetere l’impresa.
Multitabling: dall’online al live!
Nel corso della giornata di ieri, dando uno sguardo ai chipcount degli eventi in corso, lo abbiamo addirittura visto schierato in due tornei differenti, il DeepStack da 600$ e il Tag Team, in coppia con Morris Bonazza.
Stupiti, ma non troppo, dal suo stacanovismo, gli abbiamo rubato due battute prima della buonanotte (o buongiorno considerata la differenza di 9 ore tra Vegas e l’Italia), chiedendogli se stesse effettivamente “bi-tablando live”, come capitò qualche anno fa al buon Eros Nastasi nel corso dell’EPT Barcellona:
“Ebbene sì, ho mezzo bitablato perché nelle pause andavo a dare il cambio al mio compagno di squadra.”
I perché della scelta
Impossibile lasciarsi sfuggire il DeepStack da 600$, sia per il costo ridotto del buy-in rispetto alla maggior parte degli eventi in palinsesto che per il prizepool generato dalla massiccia affluenza (oltre 6.000 iscritti):
“Il Tag Team è un torneo che non prevede break, approfittavo delle pause per sostituire Morris e permettergli di prendersi un break, andare in bagno o mangiare qualcosina…Quindi ci avete visto bene, è andata proprio così!”
Quella mano al Deepstack…
Nonostante l’abnegazione la run non è stata clemente con Barcione, almeno nelle fasi iniziali del DeepStack, in quanto si è trovato a perdere un pot gigantesco complice un river davvero infausto:
“E’ vero, la fortuna non mi ha certo aiutato. In quello spot apro HJ A 3 e trovo oppo che 3-betta 2,5x da BTN, gioco. Al flop check-callo su 8 5 2 e al turn, un 4 che mi fa chiudere scala, check-shovo e lui gioca con 8 8. River 2 e va lui…Ma come fa ad avere gli Otto questo!”
Wassup in Vegas?
Antonio riuscirà comunque a risalire la china chiudendo in posizione 905 per un premio da 875$, mentre nel Tag-Team la coppia Barbato-Bonazza si arrenderà al 19° posto per 2.402$.
Un accenno di ripresa insomma, anche se il bilancio dopo la prima metà delle Series non sembra essere dei migliori:
“Qua a Vegas vediamo al giro di boa se si riesce a fare meglio, questa prima parte è andata abbastanza male ma restiamo fiduciosi.”