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Luca Vivaldi schierato al suo primo Main WSOP: Day 1 facile con l’aiuto di Musta e Dario
Stamattina eravamo molto curiosi di scoprire quali italiani avrebbero imbustato nel secondo flight del Main Event WSOP. E poi ci ha fatto molto piacere leggere tra i migliori azzurri il nome di Luca Vivaldi, un bravo professionista che però i grandi tornei live non li vive esattamente con i panni del giocatore, di solito…
Vivaldi è infatti il Tournament Director delle Triton Series, un esclusivo circuito internazionale dai buy-in proibitivi per noi comuni mortali.
Stavolta al Rio di Las Vegas ha deciso di schierarsi niente meno che nel Main WSOP e di imbustare un ottimo stack nel Day 1. Ci siamo fatti raccontare tutto dal protagonista quando a Vegas erano le 5:00 del mattino. Ecco cosa ci ha rivelato:
“Sono qui a Vegas per lavoro con Triton. Sono venuto per contattare qualche giocatore, dare informazioni e fare qualche intervista in previsione del torneo da record che faremo a Londra. È la prima volta per me a Las Vegas.
Non avevo sinceramente pianificato di giocare il Main Event WSOP. Poi però mi sono incontrato con i ragazzi italiani e mi hanno convinto. Mi hanno convinto a giocare, mi hanno detto che il field è molto facile anche per me che gioco poco live e che non avevo mai giocato prima un evento WSOP!
Infatti ho avuto un tavolo facilissimo dove sono stati bustati solo due giocatori nel Day 1b. Non mi sono messo le cuffie per ascoltare quello che dicevano. Facevano discorsi abbastanza amatoriali. Gli unici due bravi al tavolo erano un ragazzo americano dell’online e il pro spagnolo Cesar Garcia che vive a Londra. Lui è un pro dell’online specializzato in PLO cash game e mi ha pwnato in una grossa mano. Per il resto bastava evitare quei due, ci siamo divisi le chips degli altri.
Torneo bellissimo comunque. La strada è ancora molto lunga. Sono riuscito a salire fino a 135.000 arrivando una volta sola allo showdown. Due, in realtà, perché a metà secondo livello le ho messe tutte con K-K contro K-K e ho splittato.
Mi hanno riconosciuto in tanti. I blogger mi davano supporto. È stata una bella esperienza. Spero che duri fino al final table! I più forti giocatori italiani, Kanit e Sammartino su tutti, mi stanno aiutando anche tecnicamente via chat. Anche un mezzo messaggio loro dopo una mano giocata è una perla preziosissima“.
A proposito del contatto con i top pro, abbiamo chiesto a Luca come il suo lavoro lo aiuta al tavolo quando gioca. Sentite che ci ha risposto: “Tantissimi TD dicono di essere bravi a poker perché hanno visto tante mani in carriera, ma io la considero un po’ una baggianata. Vedi tante mani ma non con l’attenzione giusta, magari.
Io da una vita seguo gli High Roller dove ci sono livelli di pensiero troppo elevati. Però mi piacciono molto i dettagli, il mio lavoro è fatto di dettagli. Guardo gli altri e cerco di copiarli, capendo perché fanno certe cose.
Quindi non è vero che il TD è per forza bravo nel gioco, ma qualcosa apprendi. Il gioco mi appassiona e anche senza studiare mi sento più bravo di certi avversari in un field morbido“.
Chiudiamo l’intervista al disponibilissimo Luca con quella mano accennata, quella persa contro Garcia: “Giochiamo entrambi con 80.000 davanti a T400. Il pro spagnolo apre a 1.000 da UTG e io chiamo con KQ da bottone. Chiama anche BB.
Flop J104. Lui punta 1.700 e io rilancio a 5.000 con il combo draw. Lui chiama. Turn 4. Lui checka, io punto 7.600 e lui chiama ancora. River A. Lo spagnolo tanka infinito e fa 38.000… Io foldo.
Ho chiesto consiglio sulla mano a un top pro italiano e mi ha detto ovviamente che dovevo solo chiamare al flop. I media spagnoli hanno riportato la mano rivelando che Garcia aveva 4-4, quindi quads. Se così fosse, non ci ho perso neanche troppe chips“. Voi che dite? Ha giocato male qui Luca? Se lo merita comunque un GL gigante per il Day 2?