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Sammartino e quei 5 milioni di chips regalati a Marchington per un errore della dealer
È successo davvero di tutto nel Main Event WSOP di Dario Sammartino.
Il partenopeo ha dovuto superare parecchi ostacoli. Condizioni di salute precarie, mani complicate e come se non bastasse anche un brutto errore di conteggio delle chips a 11 left.
Riportiamo quello che è stato raccontato nel blog ufficiale delle WSOP in quei momenti caldissimi e che abbiamo visto in video. Si stava giocando ancora con due tavoli attivi nel livello 36. Bui 400.000/800.000. Sammartino apre il gioco preflop a 1.7M e il giovane Marchington pusha 22.2M.
Sammartino chiede alla dealer il conteggio dello stack avversario, che inizialmente sembra essere di circa 17,2 milioni di chips. Ovvero una ventina di bui o poco più. Le dealer lo ripete due volte.
Sammartino così chiama (mettendo una pila in mezzo) ma subito qualcuno al tavolo fa notare che lo stack è maggiore. Più 30 che 20 bui, diciamo! Allo showdown l’italiano gira 1010 contro QQ dell’inglese.
Si crea dunque un po’ di confusione mentre la dealer sta già girando le carte del board. In pratica si deve fermare tutto per una decina di minuti dopo un flop 478…
Al tavolo si crea parecchia discussione finché arriva Jack Effel, il quale stabilisce con decisione che il call deve avvenire in ogni caso per la size corretta. Effel aggiunge: “Anche se la dealer avesse dichiarato 3 milioni contro 30 milioni reali non sarebbe cambiato nulla“. Sammartino protesta vigorosamente, invano, faccia a faccia con Effel.
La regola 104 del resto parla chiaro: “Il poker è un gioco di attenzione, di continua osservazione. È responsabilità di chi chiama determinare l’esatto ammontare della puntata avversaria prima del call, indipendentemente da quello che dichiarano dealer o altri giocatori“.
Non sappiamo se Dario avrebbe chiamato ugualmente conoscendo il vero importo dell’all in. Resta comunque l’errore abbastanza grave della dealer in un momento così delicato. Qualcuno fa anche notare che Effel poteva usare un po’ più di tatto con l’italiano…
Il regolamento comunque è stato applicato alla lettera e il board non ha ammesso scoppi. Turn 6 e river J hanno chiuso la faccenda. Dario è sceso a 40 milioni di pezzi in quello spot e l’avversario lo ha superato nel count.
A fine giornata, tuttavia, Dario ha chiuso con 33,4 milioni mentre Nick può contare su 20,1 milioni. L’inglese è il più short al tavolo, eppure un approfondimento se lo merita…
Pensate che Nick è quasi inesistente su The Hendon Mob. A 21 anni per la prima volta sta giocando le WSOP dove si è piazzato 19° il mese scorso nell’evento 53, un Deepstack 8-Handed. Lì ha incassato 12.415 dollari al suo primissimo ITM ufficiale in carriera in un torneo live! Ora ha un premio milionario garantito… Mica male, no? Se non è una favola questa…
In effetti Marchington è uno specialista del cash game online. Ai colleghi di Poker Central il buon Marchington ha detto di essere solo molto fortunato e ha spiegato: “È la mia prima volta a Vegas, ero davvero eccitato. Io sono giovane ma c’è tanto materiale pokeristico in giro da studiare per diventare bravi in fretta. C’è tanto materiale gratuito.
La mia famiglia all’inizio non ha appoggiato la mia scelta di abbandonare il college e diventare un pro ma ora hanno cambiato idea“. I suoi nonni si sono abbonati a PokerGO e non si perdono un frame del nipote che potrebbe battere il record di precocità di Joe Cada, campione del mondo a Vegas nel 2009. Servirà però una bella rimonta e non si può più sperare in sviste dei dealer…
Somehow made the final table of #wsop main event coming in 9/9 with 20 bbs. Been a surreal experience all the way pic.twitter.com/Aw03ZNPssm
— Nick Marchington (@NickMarchington) 13 luglio 2019