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Incredibile fold di Livingston al final table del Main WSOP! Perché ha passato Q-Q preflop?
Mentre aspettiamo con ansia in queste ore di scoprire chi vincerà il Main Event delle WSOP 2019, riviviamo una delle mani più clamorose e discusse del tavolo finale, almeno fin qui…
Per farlo dobbiamo tornare indietro fino al Day 8 del Main, ovvero alla prima giornata di programmazione del final table di Las Vegas.
La mano in questione alla fine non ha spostato enormi quantitativi di chips, anzi: si è fermata a una 3-bet preflop non chiamata da alcun giocatore… Eppure ha fatto molto parlare perché Alex Linvingston in quello spot ha foldato Q-Q preflop!
Ricostruiamo il tutto. I bui sono 600K/1.2M nel livello 38 con un BB ante di 1.2M. Ci sono sei giocatori ancora seduti al tavolo.
Livingston ha uno stack di 50 milioni esatti e apre preflop da UTG con QQ a 2.8M. Sammartino (stack 28.9M) flatta da CO con 88. Garry Gates ha il secondo stack più grosso al tavolo (169.7M) e decide di mettere pressione 3-bettando a 13.3 milioni da BB con 1010.
Ora avviene qualcosa di clamoroso. L’original raiser Livingston ci pensa per circa mezzo minuto e folda! Sammartino fa lo stesso.
Doug Polk riporta la mano sul suo canale ma non si dilunga troppo nelle analisi come fa spesso. Semplicemente dice: “Don’t fold queens here“.
Non possiamo però limitarci a dire che Livingston ha fatto un errore clamoroso e basta. Del resto non è affatto l’ultimo arrivato! Livingston è un professionista canadese che viene dall’online e che vanta una carriera decennale. In passato ci ha dato dentro anche con gli scacchi. Di strategia dovrebbe intendersene, insomma. Tra l’altro non è nuovo a deep run nel Main Event WSOP, dove nel 2013 si piazzò 13°.
Ma allora perché Livingston ha fatto una scelta così conservativa? Semplicemente qualche tell letto male? O forse la risposta va ricercata negli stack che c’erano al tavolo in quel momento e nell’entità del payout.
Forse il pro Livingston non aveva tutta questa paura di scontrarsi contro K-K o A-A, ma ha valutato la situazione e i rischi connessi a un possibile all-in. Avrebbe potuto facilmente far foldare i suoi avversari con un push, certo, ma in caso di call di Gates si sarebbe giocato il torneo con il terzo stack al tavolo…
Calcolate che tra il sesto e il terzo posto, per esempio, ballavano oltre 2 milioni di dollari. Aggiungiamo che Livingston non avrebbe nemmeno raggiunto Gates nel count con un eventuale raddoppio.
Queste argomentazioni vi convincono? A noi non più di tanto, ma abbiamo cercato di spiegare a tutti i costi una scelta che ha lasciato basiti commentatori e spettatori del Main WSOP. Se ci limitiamo alla matematica, il noto software ICMizer ci dice che Q-Q era nel bottom range di Livingston per pushare.
Per adesso, comunque, non possiamo dire che il fold di Livingston abbia compromesso il suo torneo. Anzi, il canadese è secondo con tre left al tavolo. Può ancora sognare il braccialetto e se dovesse davvero diventare campione del mondo tutti gli dovrebbero delle scuse…