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Patrik Antonius mostra le sue doti da sceriffo a Charlie Carrel: ma che hero-call ha fatto al Triton 6-handed?
Ok il capello sciolto, la bolla milionaria che si avvicina, la confidenza al tavolo e quel fare spensierato che potrebbe quasi trarre in inganno.
Ma davvero il buon Charlie Carrel pensava di combinarla a Patrik Antonius come se stesse giocando una blind-war al circoletto dietro casa?
Ecco a voi lo sceriffo più noto della Finlandia tirar fuori un hero-call che pesa quanto un macigno…
Money scared? No grazie…
SITUAZIONE: Siamo in prossimità della zona bolla al 25K 6-handed. Blind 15.000/30.000, BBante 30.000.
PREFLOP: Dopo il fold generale Carrel si trova da SB con 8 4 e decide di aprire a 80.000 sul buio di Antonius, che difende con K 6.
FLOP: 6 9 J Charlie punta 65.000, Antonius chiama abbastanza serenamente.
TURN: 5 Il pot ha raggiunto quota 320.000, lo stack di Patrik è di poco superiore all’entità del piatto. Check to check.
RIVER: 2 Carrel decide di overshovare sulla blank per eccellenza (a dirla tutta il Due chiude un ipotetico draw a scala con 4-5), Antonius entra in crisi mistica e utilizza ben due time bank prima di metterle in mezzo e prendersi il piatto.
Lo spot ai raggi X
Il gioco comincia a farsi duro, la bolla non è proprio un dettaglio di poco conto e la pressione è altissima. Charlie e Patrik tuttavia sono abituati a certe altitudini e di certo non si faranno influenzare eccessivamente dal peso economico della zona “in the money”.
Carrel opta per un rilancio sul BB di Antonius con una mano che ha una pessima equity: giocata su cui c’è poco da discutere, dato che portarsi a casa BB e ante non sarebbe affatto male con qualcosa di molto simile a due biglietti del tram.
Dalla sua Antonius fa bene a difendere, non c’è alcun motivo per fare il duro e alzare la posta, così come non è contemplabile il fold con una mano come la sua, in blind war e soprattutto contro un avversario come Carrel.
La c-bet di Charlie è praticamente d’obbligo visto che ha davvero poco da fare con quelle carte: la texture è piuttosto dry e un buon numero di volte l’inglese potrebbe chiudere i giochi già al flop.
Antonius ovviamente non può mai passare con la sua coppia di Sei: un numero altissimo di volte Carrel tirerà il freno a mano al turn e soprattutto il suo range di c-bet è talmente ampio in questo spot che una bottom pair con kicker Kappa è grasso che cola.
Il check to check su 5, che apre sia flush draw che straight draw, sarebbe un’ottima carta per sparare una second barrel qualora Carrel avesse davvero del valore in mano.
In realtà se l’avesse sparata piccolina, magari qualcosa come 90/100K, avrebbe messo in seria difficoltà Patrik, ma l’inglese non può affatto escludere né un Jack ne un Nove dal range di Antonius, nè mani con equity come due cuori o Q-T/T-8 che difficilmente mollerebbero la presa qui.
Insomma, il check rappresenta debolezza ma è anche l’unica mossa sensata che Charlie ha nell’arsenale, anche perché ha appena preso un briciolo di equity che potrebbe concretizzarsi laddove cascasse un bel Sette al river.
Antonius checka e non potrebbe fare altrimenti avendo del valore e non avendo modo di farsi pagare da nulla che riesce a battere con la sua mano.
Il river, come detto sopra, chiude il draw a scala ma non quello a colore, ma soprattutto è la seconda undercard che casca dopo il flop. Il che significa che difficilmente la mano di Charlie avrà trovato aiuto in questa strada.
Tuttavia l’inglese decide di mettere massima pressione ad Antonius mettendolo ai resti. As played è una mossa pienamente nelle sue corde che costringe l’avversario a una scelta molto difficile.
La bolla è vicina, Charlie ha sì un range di aria totale col quale giocherebbe così ma ha anche un range di valore e addirittura potrebbe fare questa giocata in merging.
Antonius dalla sua ha un ottimo bluff catcher e non sembra per niente convinto dell’azione di Carrel: paradossalmente avrebbe avuto più difficoltà a gestire una bet di entità inferiore che un overshove.
La giocata di Charlie infatti polarizza il suo range in modo eccessivo, dato che con un buon Nove o con uno Jack avrebbe potuto anche spararne una seconda per protection al turn.
Antonius utilizza addirittura due time bank prima di annunciare il call, a dimostrazione che la scelta sia tutt’altro che semplice. Alla fine però la azzecca e si porta a casa un piattone da 1.240.000 in una fase cruciale per il suo torneo.
E voi avreste trovato il coraggio di metterle in mezzo al posto suo con una bolla da oltre 50K pronta a scoppiare?
Se vi siete persi il bluff dell’anno firmato Sam Trickett, non dovete far altro che dare uno sguardo QUI