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Wsope 2010, Intervista a Phil Ivey: “Ho fatto alcuni errori di troppo”
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LONDRA – Se c’è un giocatore al mondo che potrebbe permettersi di restare indifferente ad una eliminazione in un torneo importante, questi è Phil Ivey. Eppure, competitivo com’è, il “Tiger Woods” del poker non prenderebbe bene nemmeno una sconfitta a rubamazzo contro un nipotino, anche perché probabilmente ci “prop-betterebbe” sopra qualche milione di dollari.
Ecco perché lo troviamo piuttosto contrariato al momento di rilasciare interviste dopo essere appena stato eliminato dal Main Event delle Wsop Europe in 19esima posizione per 26.400 sterline. Tre parole alla Espn, una a noi, ed è tutto.
Lui, d’altronde, è mister “sono già a quota otto braccialetti ma presto arriverò agli undici di Phil Hellmuth”. Quindi tutto gli è legittimamente concesso. “Peccato – dice Ivey – volevo questo titolo ma non è andata. D’altronde ho fatto qualche errore di troppo e alla fine l’ho pagato”.
Quali errori?
“Il più grande di tutti nell’ultima mano, dopo un limp (di Baldassari, ndr) rilancio, un avversario dietro (Ronald Lee, ndr) controrilancia, e io vado all in con A-10 trovando però lui il re-raiser con A-K…Se non è un errore questo…”.
La folding equity, a dirla tutta, Ivey sostanzialmente ce la avrebbe anche avuta (440.000 di push su un controrilancio da 110.000). Purtroppo il suo bluff però non ha avuto successo visto che l’avversario aveva una mano vera, che dopo un flop bianco ha pure trovato un re al turn per chiudere i giochi.
Ma come le ha trovate, mister Ivey, queste Wsope in salsa europea?
“Sempre durissime, con uno dei field più competitivi che si possano trovare al mondo”.
E di Baldassari, con cui ha giocato parecchio tra ieri e oggi, che ci dice?
“Che è durissimo, proprio come il resto del field”.
E ora che fa Ivey? Torna in America, gioca l’Ept che inizia mercoledì non lontano da qui, o che altro?
“Mi godo Londra, città magnifica e che mi piace moltissimo, e poi vedremo. Non ho ancora definito i miei prossimi programmi”.
L’unica certezza, è che l’appuntamento col nono braccialetto è rinviato alla prossima estate, nella città del peccato. See you there, Phil.
Dal nostro inviato a Londra, Rudy Gaddo