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EPT Praga DAY 2.
Il tabellone del torneo dice che ci sono 177 giocatori. Quello che non dice è che 23 di questi parlano la nostra lingua.
Storie diverse, formazione diverse e anche e soprattutto livelli diversi ma ancora lì per un sogno che con il trascorrere delle tappe sembra diventare un incubo: portare a casa la coppa.
In ogni partita di scacchi che si rispetti ognuno ha il proprio ruolo ed è impensabile anche solo immaginare che tutti i pezzi abbiano lo stesso valore o la stessa capacità di muoversi.Nella città resa famosa dalla bellezza dei propri castelli e ponti anche noi abbiano le nostre torri.
Gli unici pezzi che possono muoversi in lungo e in largo a dispetto di tutto. Pericolosi ma fondamentali per la strategia del gioco.
Le nostre si chiamano Dario Minieri e Alessio Isaia. Il romano la scacchiera la percorre in lungo e in largo per tutta una giornata costellata di bluff sapienti e colpi persi avventurosamente in una continua lotta di posizione con gli spagnoli Pastor e Mestre.
Sarà proprio quest’ultimo, con una giocata perlomeno discutibile a eliminare una delle nostre punte di diamante.
Il cutoff rilancia a 10.000 e Mestre da bottone completa. Dario dai bui rilancia ulteriormente a 35.000 e dopo il fold del primo raiser l’iberico manda i resti per circa 150.000 che coprono appena quelli di Dario.
Il romano è in grossa difficoltà ma alla fine decide per un call che viene premiato dall’evidenza delle percentuali. La coppia di Q di Dario infatti sovrasta nettamente l’A Q offsuited dell’avversario che trema per l’orrida lettura fatta nel mandare i resti.
Ma il destino fa scendere un A al flop e Minieri subisce una punizione eccessiva, quantomeno immeritata per uno straordinario torneo condotto da par suo con sempre le redini del tavolo in mano.
Leggermente differente il torneo di Isaia.
Il piemontese inizia la giornata da terzo nella classifica generale a quasi 100.000 chips che riesce via via a incrementare con pazienza e abilità straordinaria nei re-push in bianco sui bleffatori nordici di turno. Poi una giocata un po’ al limite lo condanna. Entra in un piatto reisato con K Q e su un flop con T e J esce puntando forte. A fronte dell’ all in dell’avversario( A A) opta per il call e esulta sul 9 al river che però da il colore nuts all’avversario.
Spuntati dei nostri centravanti, e pure del runner dell’anno passato Gino Alacqua come sempre solido e incisivo, riusciamo comunque a piazzare ben 8 nomi ITM. A fine giornata ( con i canonici 32 giocatori rimasti) le nostre speranze sono ancora in buone mani con Salvatore Bonavena, Franco Cirianni, Massimo di Cicco e Domenico “Domingo32” Iannone ( chip leader dei nostri con 197.000).
Pedoni di lusso quindi e con già numerosi risultati alle spalle in suolo italico.
Che il castello di Praga vada quindi conquistato un passo alla volta?