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Quando l’incubo diventa realtà alle WSOP: subito out dal Main Event con KK contro AA (due volte!)
La prossima volta che penserete di essere sfortunati al tavolo verde, provate per favore a ricordare la storia che stiamo per raccontarvi.
Il malcapitato protagonista del racconto si chiama Idan The One ed è un ragazzo israeliano che sognava di vincere il torneo di poker più importante del mondo. Il suo cognome gli faceva sperare che fosse proprio lui “the one”, il prescelto nel field del Main Event WSOP 2023.
Invece le cose sono andate molto male per lui nel Day 1A… Tutto si è consumato nel secondo livello di gioco. I bui erano 200-300 con ante 300. Vi riportiamo i due spot come riferiti dai blog ufficiali delle World Series.
La prima mano
Ricordiamo che lo starting stack per tutti nel Main di Las Vegas era di 60.000 gettoni. Un giocatore nel secondo livello apre preflop a 600 e il portoghese Ruben Correia three-betta a 2.500. Il nostro hero Idan four-betta a 6.000 e solo Correia chiama.
Il flop, tutto a cuori, recita 4♥️5♥️J♥️. Alquanto insidioso. Nessuno punta: check to check. Il turn è un 8♦️. Correia stavolta punta 8.000 e Idan chiama in posizione. Il river è un A♥️. Si torna al check to check. Allo showdown Correia mostra A♦️A♣️ per il tris vincente contro K♦️K♣️.
Correia vola a 75.000 di stack contro i 37.000 di Idan. Niente di così tragico in fondo, penserete voi. In questo spot K-K ha quasi perso i minimi: è stato salvato forse dai tanti cuori cascati sul board. L’oppo portoghese ha tentato il trappolone, ma probabilmente non gli è andata proprio come sperava. Ok, andiamo avanti. Ci sarebbe tempo per recuperare terreno grazie all’ottima struttura del Main americano. Però se il destino si intestardisce, c’è ben poco da fare…
La seconda mano
Eccoci al secondo atto della tragedia pokeristica. Ci sono due limp e Correia rilancia a 1.500 dal cutoff. Il bottone chiama. Il nostro Idan three-betta. Correia four-betta fino a 16.000. Idan pusha e Correia chiama.
Allo showdown eccolo il déjà vu: Idan è ancora dietro con K-K contro A-A! Il board non concede nulla di ulteriormente clamoroso e Idan è player out. I diecimila dollari di iscrizione si volatilizzano in tal modo, nel giro di poche mani.
Le due mani di partenza del poker si sono incrociate per due volte in pochi minuti e sono finite in mano agli stessi due giocatori! Pazzesco… Iconica resterà per sempre la foto che ritrae Idan seduto per terra con le mani in faccia per la disperazione. A tal proposito ringraziamo pokernews.com per questo scatto che ha già fatto il giro del web.
Idan e i suoi predecessori
Il giocatore israeliano Idan The One alle WSOP live vanta una sola bandierina. La prima gioia per lui arrivò infatti nel 2019: un piazzamento in posizione 103 al Colossus per 1.468 dollari. Poi l’anno scorso ha piazzato una piccola bandierina da 309 dollari in un evento online delle Series.
In totale può vantare appena 36mila dollari vinti in carriera dal vivo secondo The Hendon Mob, con vari risultati ottenuti tra USA ed Europa. Insomma, non stiamo parlando di un novizio ma neanche di un player troppo navigato. Un doppio colpo del genere al Main WSOP per lui deve fare parecchio male…
Tuttavia può provare a consolarsi, perché non è certo il primo player della storia eliminato brutalmente nei primi livelli del Main Event WSOP. C’è chi è durato anche meno, trovando l’eliminazione alla primissima mano.
Indimenticabile resta quello spot storico del 2005 in cui l’attore Oliver Hudson si scontrò fortissimo con full contro full più alto di Sam Farha. I due preflop spillarono rispettivamente 10-10 e A-10. Su un flop A-A-10 checkarono entrambi. Si finì ai resti dopo una Q al turn tra lo sconcerto generale.
Anche nel 2017 non è stata male l’eliminazione di Vanessa Selbst nel primo livello, in uno scontro tutto al femminile contro la francese Gaelle Baumann. Le due sono finite ai resti al river su un board A-7-5-7-4. La francese ha pushato e l”americana, da grande giocatrice, ci ha pensato parecchio prima di chiamare. Allo showdown 7-7 batte A-A: è poker contro full d’assi!
Insomma, questi cooler si sono sempre verificati alle WSOP, come in altre location. E sempre continueranno a lasciarci a bocca spalancata. Anche questo è il bello del poker, del resto. La crudeltà di certi incroci ci affascina e ci diverte, finché non siamo noi le sfortunatissime vittime della situazione…