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Al Main Event Kansas City le mani più folli a 20 left
Con tutti i live che si stanno giocando in questo periodo, si rischia talvolta di far passare sotto traccia eventi di un certo interesse che hanno le potenzialità di diventare tali o, talvolta, fanno parlare di sé, per le giocate e le mani che ne vengono fuori.
Uno di questi eventi che, di per sè non avrebbe un grandissimo appeal da queste parti, si è invece distinto per le mani che sono avvenute prima e dopo la composizione del tavolo finale.
Il Kansas City Main Event
Il torneo evento di cui vi vogliamo parlare, è stato il Main Event Kansas City da $1.100 di iscrizione, che ha chiuso la ben più lunga manifestazione che rispondeva al nome di Destination RunGood.
Al torneo, dal costo di iscrizione di $1.100, hanno partecipato 477 giocatori, i 58 migliori dei quali si sono spartiti una cifra di $462.690. La parte più cospicua di tale torta, è stata conquistata da Blair Hinkle, padron di casa, nato e cresciuto a Kansas City, primo per un premio di $92,228.
Vediamo le mani principali che hanno contraddistinto la parte finale del torneo.
Il doppio Ko di Keith Murrell
Per andare avanti in un torneo, si sa, una delle caratteristiche principali è quella di vincere dei piatti smisurati, quelli che regalano delle gioie immense e che ti portano tra i primi del chipcount e, si badi bene, non parliamo esclusivamente dei piatti vinti da sotto, ma anche e soprattutto di quelli che, per equity, dovevano essere nostri e che, per una volta, sono rimasti nostri rispettando le percentuali.
Uno di questi piatti lo ha vinto Keith Murrell, che, quando ancora nessuno poteva dirsi a premio, decideva di mettere da terzo con una coppia di 2, , sul push e re-shove rispettivamente di 56.000 e 71.000, 8 e 7 Big Blind, avvenuta con la stessa mano, e , per un board al cardiopalma: .
Il doppio Ko di Jesse Jones
Jesse Jones non ha chiuso molto avanti la sua lunga camminata al torneo, terminando al 21esimo posto, ma ricorderà a lungo la mano che gli ha permesso di volare nel count.
Proprio Jones apre a 20.000 a T10.000 da early position, trovando lo shove di Ricky McGown con e di un altro giocatore con , entrambi piuttosto corti con 6x circa.
Jones non ha avuto esitazioni e ha chiamato con una coppia di 5, e trovando il suo set sul board .
Gli assi scoppiati a Brin
Nel livello successivo, 6.000/12.000/BBA 12.000, Gouts apre da HiJack a 25.000 da early position, 3Bettato da bottone a 65.000 da Jeffrey Brin.
Dopo il call dell’original raiser, il flop palesava , sul quale Brin andava in cBet a 50.000, mossa sulla quale Fouts le metteva tutte per 410.000, mettendo in pericolo la tournament life di Brin.
Un scendeva pleonastico al turn, ma un risolutore metteva fine a tutti i giochi a favore di Fouts, per Brin 27° posto amarissimo.
Chiudiamo col botto
Ma la pama della mano più curiosa del final day, è certamente quella che è capitata a Beau Wilshire.
Il giocatore americano decide di metterle tutte per un importo pari a 1,4 milioni, che in quel momento sono 14 Bigs, a 4 left e, se ancora non vi bastassero, con una coppia di 4, da Small Blind, Blair Hinkle, foto in homepage, decide di chiamare con una coppia di Jack, .
Il flop regala il set di 4 a Wilshire, ma un beffardo ran out tra turn e river, decreta la sua eliminazione, e .