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Pokerstars EPT Vienna Day 1 – “Troppi tornei e poco Bankroll”
VIENNA – Il centro storico di Vienna è quasi deserto nel giorno della Festa nazionale austriaca. I tavoli da gioco allestiti al Kursalon dallo staff del Concord Club Casino per ospitare il day1A dell’Ept di Vienna, altrettanto.
Sia in senso assoluto, 234 iscritti in una giornata inaugurale per cui il cap era fissato a 300 non sono poi molti, sia in chiave italiana, visto che di rounder del Belpaese, tradizionalmente una delle nazioni più presenti alle tappe mitteleuropee dell’European Poker Tour, oggi ce n’erano solo sette. Segui il Blog in Diretta su ItaliaPokerForum
Tra questi sette poi, ben sei (Pierpaolo Fabretti, Gianni Giaroni, Gustavo Zito, Sergio Castelluccio, Fabrizio Ascari, Cristiano Blanco) sono sponsorizzati, e uno (Maurizio Saieva) si è qualificato on line. Tradotto in soldoni: oggi a Vienna non ha giocato alcun italiano che si sia pagato il buy in.
Detto che per il day1B il numero di italiani sarà sicuramente più alto e non mancheranno di certo le presenze di regular del circuito come Nicolò Calia o Raffaele Gerbi che il buy in se lo pagano sempre di tasca propria, il dato di oggi resta. E interpretarlo non è poi troppo difficile.
A voler essere buoni, la colpa può essere della concorrenza di un calendario italiano sempre più ricco di eventi dalla struttura comunque interessante ma dal buy in assai più contenuto che sta spostando l’attenzione dei rounder nostrani dal più famoso circuito continentale a tornei magari meno prestigiosi ma potenzialmente altrettanto profittevoli. A voler essere cattivi, poi, si potrebbe pensare che i giocatori italiani stanno finendo i soldi.
LE OPINIONI Chiaro il punta di vista di Cristiano Blanco, pro’ di Everest Poker che oggi sui tavoli del Kursal c’era. “Ormai in Italia ci sono tantissimi tornei, con ottime strutture e prizepool assolutamente interessanti anche a buy in più contenuti. 5.300 euro per giocare un torneo sono tanti per chi non ha sponsor e credo che quello che stiamo vedendo qui a Vienna, con la maggior parte dei giocatori ai tavoli o sponsorizzati o qualificati, sia una chiarissima cartina al tornasole del momento del poker in Italia”.
httpv://www.youtube.com/watch?v=GHCNNE30Ldk
Fabrizio Ascari, che a propria volta ha giocato oggi (uscendo durante il livello 4 con 7-7 contro K-K di un avversario su flop 5-Q-Q), è del medesimo avviso: “O sei sponsorizzato, oppure è difficile tirare fuori di tasca propria 5.300 euro per fare un torneo. Se hai quei soldi da spendere, giustamente ormai preferisci fare due Ipt piuttosto che un Ept”.
Più deciso il punto di vista di Giovanni Battista Cantonati, che pure la sponsorizzazione ce l’ha, ma non per questo torneo e quindi è venuto in Austria solo per giocare un satellite e fare public relation per il nascente sindacato giocatori di cui sarà vicepresidente: “Ormai ci sono troppi tornei, anche nella sola Italia. Ogni tre settimane c’è un Ipt, poi ci sono tutti gli altri circuiti, quindi se si sta a guardare il calendario non si smette mai di giocare. E non nascondiamocelo, il problema alla fine è il bankroll. Io di sicuro qui gioco il Main solo se vinco il satellite. E forse mi vendo pure il ticket anche se vinco”.
I NUMERI A tirare i cordoni della borsa non sono però solo gli italiani. Per dimostrarlo basta qualche dato. Su 234 giocatori impegnati oggi, 72 si sono qualificati on line su Pokerstars, 30 si sono qualificati vincendo il ticket nel satellite live giocato lunedì al Kursalon, 6 si sono qualificati live nei satelliti giocati nelle scorse settimane al Concord. A questi 108 qualificati si sono aggiunti poi 46 sponsorizzati, 24 dei quali targati Stars, e 22 legati ad altri marchi concorrenti. Italia o no, insomma, la crisi nel poker pare aver colpito tutti. Oggi a Vienna su 234 player solo 80, il 34% del totale, si sono pagati l’iscrizione. Tanti? Non proprio…
Rudy Gaddo