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Ept Vienna, “Fullflush” tira il freno: “Forse non riuscirò a rovinare durrrr”
VIENNA – Non più tardi dell’anno scorso, Luke “FullFlush” Schwartz si dichiarava convinto di poter “prosciugare tutto il bankroll di Tom Dwan entro la fine del 2010”. Per questo era più che legittimo sospettare che nell’improvviso arrivo all’Ept di Vienna di un “durrrr” “in cerca di azione”, come dichiarato ieri dallo stesso pro di Full Tilt ai taccuni di Ipc, e nella contemporanea presenza nella capitale viennese di un high stakes specialist come “FullFlush”, potesse esserci sotto una qualche sfida tipo “Ok corral” da giocare sui panni verdi di qualche lussuoso salone austroungarico. Segui il Blog in Diretta su ItaliaPokerForum
“No, non sarò io a dare a Tom l’action che è venuto a cercare qui a Vienna” minimizza Luke fumando una sigaretta durante l’ultima pausa di giornata del day2 dell’Ept di Vienna, in cui al momento di rilasciare l’intervista a Ipc è ancora in lizza per uno degli 80 posti premiati.
Ma come, Luke, un anno fa dichiaravi di essere convinto di poter mandare rotto “durrrr” entro la fine del 2010, e poi ora non cogli l’occasione di sfidarlo live quando lui si presenta qui voglioso di action?
“Ormai io e Tom ormai siamo in rapporti amichevoli, giochiamo ancora contro ma solo on line. Io poi non gradisco più di tanto il gioco dal vivo. Preferisco giocare on line multitablando cinque o sei tavoli. In modo più veloce e profittevole”.
Allora ti rimangi la promessa che facesti l’anno scorso quando ti dichiarasti sicuro di poter mandar rotto durrrr in capo a un anno e mezzo?
“Guarda, è difficile che succeda anche perché giochiamo ancora contro di tanto in tanto, ma in modo estemporaneo. In linea di massima però cerchiamo partite diverse anche perché è tutto preso dalle sue challenge, dalle sue sfide ai ricconi pieni di soldi e gioca tendenzialmente a limiti più alti, roba tipo 200-400, mentre io per lo più navigo un po’ sotto. Questione di scelte”.
A proposito di scelte. Hai detto poco fa di non gradire più di tanto le lunghe e lente sedute live. Allora che ci fai qui a Vienna? Tu in fin dei conti un anno fa dimostrasti apertamente il tuo scarso gradimento per il live per quella storia del sandwich volutamente non pagato per cui venisti “bannato” dal Vic e dalla maggior parte dei casinò inglesi ed europei per alcuni mesi. Sei sicuro che qui a Vienna non ci sia in programma qualche sfida epica?
“No, no – ride, ndr -. Comunque sono stato cacciato solo dal Victoria Casino in realtà. Altrove ho sempre continuato a giocare. Per quanto riguarda Vienna, avevo solo voglia di venire qui con un paio di amici a giocare un bel torneo, in una bella città. Tanto per variare e vedere un bel posto. Questo poi è un bel torneo, pieno di fish”.
Ci sono però anche giocatori forti come Daniel Negreanu, che sta dominando. Pensi ancora, come dichiarasti un anno fa, che a lui “piaccia vincere facile come ha fatto per anni assieme a quelli della vecchia scuola quando i field erano più scarsi”?
“Guarda, Daniel è un giocatore molto forte, ha grande talento, tanta fortuna come poco fa quando ha scoppiato K-K con 10-10, moltissimi soldi, e una super sponsorizzazione che gli permette di sedersi sempre a certi tavoli. E poi riesce a dare il meglio contro giocatori scarsi, sfruttando il suo nome che molto spesso gli permette di farsi pagare oltre misura da gente che vuole fare stupidi hero call per poi raccontare ai nipoti d’aver fatto una grande mano contro il campione”.
Anche tu puoi trarre vantaggio da questi fattori?
“No, anche perché io non ho il nome di un Negreanu o di un Dwan, e con me la gente non cerca di fare giocate brillanti commettendo errori e giocandomi contro in piatti in cui non deve entrare. D’altronde qui è pieno di italiani e francesi che non sanno neanche chi sono e non hanno motivo di regalare fiches a me”.
Questo è un sito italiano…Non hai paura di attirarti delle antipatie?
“Ti pare che ne abbia mai avute, di queste paure?”.
E giù a ridere. Simpatico, è simpatico. Per lo stile e il savoir faire, pregasi rivolgersi altrove.
Rudy Gaddo