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Ept Vienna, Alioto non tradisce: è terzo all’omaha con rebuy
VIENNA – Il concetto è semplice. Quando c’è un torneo di omaha, specie se giocato con un field zeppo di giocatori europei, il pollo non è mai, ma veramente mai, Dario Alioto. Se ci fossero dubbi, pregasi guardare i risultati di “Ryu” nei side event di omaha disputati nel circuito Ept.
Anche qui all’Ept di Vienna, in un 1.100 con rebuy che ha visto 76 giocatori iscriversi, il capitano del team Sisal non ha tradito le aspettative. Ennesimo tavolo finale, ennesimo risultato prestigioso. Terzo posto per 16.400 euro.
LA MANO Poi, è chiaro, quando si arriva ai tavoli finali per forte che tu sia, non è che tu possa vincere sempre. Nell’ultimo colpo, quello costatogli l’eliminazione con gioco three handed quando i bui erano 5.000-10.000, Dario racconta “d’aver controrilanciato, in un colpo in un cui partivo con stack 157.000 ed ero il corto al tavolo, del pot per 112.000 da grande buio con KK57, venendo chiamato sia dal bottone che aveva aperto 27.000, sia dal piccolo buio che aveva chiamato. Flop JT6 e triplo check, turn 6 e sul pot dello small blind io chiamo per i miei 50.000 di resto indietro contro A6K7 che ha trovato il trips al turn oltre al nut flush draw. River nullo” e that’s it. Comunque Mister Omaha è ancora dentro al torneo di 8game iniziato ieri pomeriggio, e in cui Dario ha “ovviamente perso mezzo stack in sit out”, perché l’omaha è pur sempre l’omaha e ad un tavolo finale con una prima moneta da 46.000 euro si deve per forza dare sempre la priorità.
LA BOLLA Peccato comunque che a Dario non sia riuscito l’ennesimo colpo gobbo nel 1.100 omaha rebuy. A lungo, prima di arrivare in zona bolla, Alioto era stato il dominatore del torneo prima di perdere un paio di brutti colpi. “Il torneo aveva una struttura fantastica, che però è collassata quando abbiamo giocato per diverse ore in bolla. Saremo stati in un’ora e mezza in 11, e poi anche in 9 al tavolo finale quando venivano premiati in otto”. E purtroppo in quelle fasi “Ryu” si è trovato con scarso margine di manovra, essendo arrivato cortissimo in quei momenti e quindi impossibilitato ad “essere aggressivo come altrimenti sarei stato. I big stack qui non hanno messo pressione e quindi la bubble è stata lunghissima, avessi avuto le loro chip avrei “pottato” tutti i colpi”. Invece, nonostante tra i big stack ci fossero giocatori di grosso pedigree come l’olandese Marcel Luske e l’austriaco Markus Golser, “nada”. Alioto è comunque riuscito magistralmente a galleggiare con dieci blind dietro in zona bolla, per poi risalire più volte fino ad arrivare a giocarsi veramente il torneo. Per trovarlo vincitore, non dovremo comunque aspettare a lungo. Chissà, già magari nell’8 game qui a Vienna.
Rudy Gaddo