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Venezia IPT luglio 2009 – Reportage di TonyG (parte 2)
Al sesto livello trovo 10-10. E’ la coppia più alta vista fino a quel momento. Faccio una giocata anomala e faccio limp per 300. Simone “babbolone” Coppari, pro ex Everest e che ora ha un nuovo sponsor rilancia a 1050. Io sono unico a fare call. Il flop viene 10-J-A rainbow. Perfetto, il mio limp preflop potrebbe portarlo completamente fuori strada. Io faccio check, lui punta 2500, io faccio istant raise a 7500 e Simone incomincia a pensare…
pensa a lungo e fa call. A questo punto non ha A-A ne’ J-J perché mi avrebbe mandato all in per difendersi da potenziali draw. Lo metto in A-J o al massimo A-K, altro non vedo. Devo essere pronto a metterle tutte se il turn sara’ una carta innocua. Turn: 5. io vado all in. Lui va in the tank e inizia a pensare.
Pensa a lungo, non può farmi Q-K perché non avrei callato il raise pre flop fuori posizione (fino ad allora avevo giocato ultra-tight) e gli rincresce foldare perché teme di essere più forte. Pensa a lungo e fa call, e mostra A-J: incasso e taccio. Lui ci resta male, sebbene ancora in gara. Io mi ritrovo a 40.000 chips e average 28.000.
Decido che è giunto il momento di provare incrementi del mio stack. Se riesco a salire a 50/60.000 posso provare poi a prendere il controllo del tavalo. Devo giocare qualche coin flip per importi non molto elevati. Purtroppo il mio progetto fallisce miseramente.
Faccio un call all in preflop con 8-8 contro uno short che mostra A-Q, ma un Q gli consegna il piatto. Poco dopo idem con 7-7 contro due overcard e altro flop non favorevole. Mi riprendo un po’ quando sul flop J-Q-K faccio un re-raise avevdo J-Q e incasso uncontested. Ma nel nono livello torno indietro, su un flop A-7-2, siamo in 2 a giocare, check di un avversario e io punto 10K sperando di vincere uncontested e invece ricevo un call. Il turn e’ un 10, e l’opponente mi anticipa andando all in.
A malincuore foldo, ma in questo modo ridiscendo a 22.000. Ancora qualche mano e le ostilità per questa notte vengono dichiarate chiuse: io chiudo a 25.000, l’average è sui 54.000, passiamo al day 2 (dopo il day 1a e il day 1b che hanno visto complessivamente oltre 440 partecipanti) in 170 circa e io sono attorno al 120esimo posto. Insomma la situazione non è rosea, ma mi riprometto di valutarla solo dopo un buon sonno ristoratore.
La mattina dopo, colazione all’ombra, ad un bar dal quale da una sedia guardo il passeggio per Venezia e “studio” la Gazzetta dello Sport. Dopo un’oretta di ozio, mi rendo conto che son pronto per tornare all’agone e sono in focus. Anche se con i blind a 600-1200 e ante 100 ogni giro mi costa 2.700 chips. Sono però fiducioso: nel day 1 la migliore mano di partenza è stata 10-10: qualche coppia di jack, donna, re o assi mi spetterà pure, o no?
Ripeto il rito scaramantico: stesso ristorante, pizza margherita ed acqua, questa volta in tempo perché con le poche chips che ho non posso permettermi il lusso di arrivare in ritardo.
Alle 14 in punto sono già al “posto di combattimento”. La prima ora non vedo niente, galleggio a mala pena mantenendomi con dei raise pre flop mirati e prendendo i blind uncontested, ma lentamente mi si assotiglia la dotazione di munizioni. Nella seconda ora, con i blind a 800-1600 e ogni giro che costa 4.200 chips (ante compresi) in brevissimo mi ritrovo a 14.000 chips: il primo asso che vedo mi tocca andar dentro con tutto. Mi trovo sul bottone, un UTG rilancia a 4.500, tutti foldano fino a me. Guardo la prima carta, un Asso. Un’oretta prima lo stesso giocatore, sempre da UTG aveva rilanciato x3 con K-Q suited. Magari lo sta rifacendo, se mando tutto, potrebbe anche foldare. Così faccio e vado all in, praticamente un reraise ulteriore x 3. D’altronde è l’ultima occasione per me di un raise ancora consistente, ancora poche mani e qualunque mia bet sarebbe stata chiamata anche da mani marginali. I blind foldano e lui mi chiama. Io giro A-5, lui, purtroppo 9-9. Nessun aiuto dal flop e in men che non si dica alle 16 sono di nuovo nell’accecante solleone veneziano agostano
Considerazioni: Ho giocato forse ultra tight i primi livelli, ma invero mai un flop non giocato mi avrebbe fatto chiudere con cartacce (comunque foldate). Mi e’ mancato qualche punto preflop migliore di 10-10, ma non e’ un alibi. Le sensazioni per feeling e scelta del tempo erano abbastanza buone. Una cosa invero avrebbe cambiato il mio torneo: vincere un paio di piatti in fila, in special modo dopo il piatto grosso vinto contro Simone Coppari, lì è stato il momento chiave. Li ho cercati scientemente, non son venuti, ve bene così. Ora riposo assoluto per almeno 3 settimane e poi pronto per la stagione 2009-2010, un po’ come la stagione calcistica che va da settembre a giugno . Se resto in forma ne avrò di nuove da raccontavi, prevedo un settembre da rounder.
tonyg